Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (ONU) ha osservato venerdì un minuto di silenzio, osservato pure dal rappresentante russo, in memoria di tutte le vittime della guerra in Ucraina, nel primo anniversario dell'invasione. È stato prima il capo della diplomazia ucraina Dmytro Kouleba, al termine del suo discorso, ad alzarsi in piedi chiedendo un minuto di silenzio "in memoria delle vittime dell'aggressione di Mosca", prima che l'ambasciatore russo Vasily Nebenzia si alzasse a sua volta in piedi per "tutte le vittime di ciò che è accaduto in Ucraina dal 2014".
"L'invasione russa dell'Ucraina è una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale", ha ribadito Guterres aprendo il Consiglio di Sicurezza.
Nel suo discorso, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha lamentato le sofferenze del popolo ucraino nell'ultimo anno, riassumendole in poche parole: la loro "vita è un inferno". L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, esattamente un anno fa, "ha causato morte, distruzione e sfollamento su scala massiccia", provocando "sofferenze indicibili", ha dichiarato al Consiglio di sicurezza. "Le armi stanno parlando ora, ma alla fine sappiamo tutti che la via della diplomazia e della responsabilità è la strada per una pace giusta e sostenibile. Una pace in linea con la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale", ha aggiunto. "Dobbiamo impedire un'ulteriore escalation, dobbiamo tutti incoraggiare ogni sforzo significativo per porre fine allo spargimento di sangue e, finalmente, dare alla pace una possibilità", ha aggiunto.
Il dramma dei bambini
Di conseguenza, circa 17,6 milioni di persone, quasi il 40% della popolazione, "hanno bisogno di assistenza umanitaria e protezione", ha detto il Segretario generale, sottolineando che il 40% delle persone non ha abbastanza da mangiare. "La guerra ha innescato una crisi migratoria in Europa senza precedenti da decenni", con oltre otto milioni di rifugiati in tutta Europa e più di cinque milioni di sfollati all'interno del Paese. "Più della metà dei bambini ucraini è stata costretta a lasciare le proprie case", ha aggiunto, sottolineando il rischio di "violenza, abuso e sfruttamento" di alcuni di questi bambini separati dalle loro famiglie.
La Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani ha inoltre documentato "decine di casi di violenza sessuale legata al conflitto contro uomini, donne e ragazze", oltre a "centinaia di casi di sparizioni forzate e detenzioni arbitrarie di civili". "Le infrastrutture sono state danneggiate: i sistemi idrici, energetici e di riscaldamento sono stati distrutti, nel bel mezzo di un inverno gelido", ha dichiarato Guterres. Quindi "abbiamo bisogno di pace, una pace conforme alla Carta delle Nazioni Unite", ha ribadito, sottolineando che questa Carta non è solo "parole sulla carta" ma "il cuore di ciò che siamo". "Sono le armi a parlare oggi ma, alla fine, sappiamo tutti che la diplomazia e la responsabilità sono la via per una pace giusta e duratura".
"Almeno 6'000 bambini ucraini sono stati rapiti e trasferiti in Russia", ha dichiarato il Segretario di Stato americano Antony Blinken.
Kiev: "L'Ucraina vincerà"
"L'Ucraina resisterà come ha fatto finora, l'Ucraina vincerà, e Putin perderà prima di quanto pensi". Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in Consiglio di Sicurezza ONU, invitando ad agire "unitamente e rapidamente".
Mosca: "L'Ucraina non è una vittima"
"L'Ucraina non è una vittima", ha risposto l'ambasciatore di Mosca all'ONU Vasily Nebenzia. "Non possiamo accettare un nido di vespe russofobe ai nostri confini", ha aggiunto. "Oggi abbiamo sentito parlare di pace, ma quello che gli occidentali intendono per pace è la capitolazione della Russia", ha detto Nebenzia al Consiglio di Sicurezza.
La risoluzione dell'ONU
Giovedì, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato a larga maggioranza una risoluzione che chiede una pace "giusta e duratura", esigendo il ritiro immediato delle truppe russe dall'Ucraina.
Nessuna decisione del Consiglio di Sicurezza
Il Consiglio di Sicurezza, dove la Russia ha potere di veto, non ha preso alcuna decisione sulla questione, nonostante le oltre 40 riunioni tenutesi in un anno.
Le considerazioni del Consigliere federale Ignazio Cassis
Telegiornale 24.02.2023, 20:00
La proposta della Svizzera
Intanto la Svizzera propone una riunione sulle Convenzioni di Ginevra, di fronte alle violazioni del diritto internazionale umanitario perpetrate in Ucraina. Oggi a New York, Ignazio Cassis ha lanciato questo invito davanti al Consiglio di sicurezza. Le Convenzioni di Ginevra, che festeggeranno l'anno prossimo i 75 anni, "sono calpestate", ha sottolineato il consigliere federale durante la riunione sull'Ucraina dell'organo più potente delle Nazioni Unite.
La Confederazione, depositaria di questi accordi, è rimasta "enormemente scioccata" dall'aggressione russa. "La popolazione civile, i feriti, i prigionieri e le infrastrutture" devono essere "protette" dalle parti in conflitto e dai combattenti, ha dichiarato il consigliere federale. A suo avviso, occorre organizzare una discussione "adesso". "La Svizzera è pronta in ogni momento a riunire tutti attorno a un tavolo", ha aggiunto. Cassis ha anche accolto favorevolmente la risoluzione approvata dall'Assemblea generale dell'ONU, sostenuta anche da Berna, che chiede il ritiro delle forze russe.