Haiti ha vissuto un’altra giornata di caos, martedì, culminata con l’atterraggio nella vicina Porto Rico dell’aereo con a bordo il primo ministro Ariel Henry che cercava di fare rientro nell’isola caraibica. Il premier ha dovuto cambiare rotta per il caos negli aeroporti haitiani e per un divieto ad atterrare opposto dalle autorità della confinante Repubblica dominicana.
Il velivolo privato, che era partito dall’aeroporto statunitense di Teterboro, nel New Jersey, riferiscono i media dominicani, ha scelto alla fine di dirigersi verso Porto Rico dove ha potuto fare scalo nella capitale.
Intanto, sempre martedì, le bande armate che imperversano nel paese hanno attaccato l’accademia di polizia di Port-au-Prince, la capitale haitiana sotto coprifuoco. Le gang, che controllano intere zone del paese stanno attaccando siti strategici da diversi giorni, mentre il contestato primo ministro si trovava all’estero. L’assalto all’accademia di polizia è stato respinto dagli agenti dispiegati come rinforzo.
Intanto anche l’esercito della Repubblica Dominicana è stato messo in stato di allerta per prevenire eventuali disordini ai confini. Lo ha affermato il ministro della Difesa, Carlos Luciano Diaz Morfa, sottolineando che l’iniziativa si deve “alla situazione di instabilità” dal lato haitiano dell’isola.
“L’attività commerciale bilaterale si sta svolgendo normalmente, ma abbiamo aumentato il numero di militari con l’obiettivo di far sentire sicura la popolazione”, ha dichiarato Diaz Morfa alla stampa.
La situazione di Haiti a 20 anni dal colpo di stato
SEIDISERA 29.02.2024, 18:47