Israele commette un crimine di guerra con il trasferimento forzato di civili palestinesi attraverso i ripetuti ordini di evacuazione di aree della Striscia di Gaza. L’accusa è dell’organizzazione non governativa Human Rights Watch, che in un rapporto diffuso giovedì afferma di aver accumulato prove a sostegno di esse.
Per l’ONG, le azioni dello Stato ebraico possono corrispondere anche alla definizione di pulizia etnica (un crimine contro l’umanità), in quanto una parte della popolazione è stata cacciata da zone in cui abitava e dove non potrà più tornare.
Lo Stato ebraico invoca, per giustificare i trasferimenti, delle ragioni militari e di sicurezza per i civili, ma “la sola presenza di gruppi armati non può giustificare il trasferimento forzato di civili”, ha ricordato una rappresentante di Human Rights Watch. Occorrerebbe dimostrare in ogni circostanza che “si tratta della sola opzione possibile”.
Il rapporto di 170 pagine insiste particolarmente su due aree conosciute come i corridoi Philadelphia (una striscia di 14 chilometri al confine con l’Egitto) e di Netzarim, un asse lungo 7 chilometri che taglia in due la Striscia, “rasi al suolo” per creare zone tampone di cui Israele non intende cedere il controllo.
“Rendere sistematicamente inabitabili grandi parti di Gaza costituisce “una pulizia etnica”, ha dichiarato il portavoce per il Medio Oriente Ahmed Benchemsi. Dei 2,4 milioni di abitanti prima del conflitto, 1,9 sono considerati sfollati dalle Nazioni Unite.
Una conferenza sui civili palestinesi in marzo a Ginevra
Su mandato dell’ONU, la Svizzera organizzerà il prossimo marzo una conferenza delle Alte Parti contraenti delle Convenzioni di Ginevra sulla protezione della popolazione civile nei Territori palestinesi occupati. L’evento si terrà proprio nella città sul Lemano. Il Consiglio federale è stato informato nella sua seduta di mercoledì sullo stato dei preparativi, ha reso noto il Dipartimento federale degli affari esteri. La conferenza non può adottare risoluzioni vincolanti, ma può riaffermare le regole del diritto internazionale umanitario e gli obblighi che ne derivano. Tutte le Alte Parti contraenti, compresi Israele e Palestina, sono invitate a partecipare, sottolinea il DFAE. La Svizzera svolgerà consultazioni con tutti i 196 Stati per presentare il processo e discutere le loro aspettative. Eventi analoghi sono stati organizzati dalla Confederazione come Stato depositario delle Convenzioni di Ginevra nel 2014, 2001 e 1999.