“Le parole del Presidente non hanno diritto di cittadinanza in alcun luogo. Parole non solo divisive, ma anche pericolose, che legittimano la paura e l’odio nei confronti di neocittadini e persone di colore”. A dirlo la ‘speaker’ della Camera statunitense Nancy Pelosi, recitando il testo della risoluzione che condanna i commenti razzisti del presidente Donald Trump contro le quattro deputate progressiste appartenenti a minoranze (vedi correlati).
La speaker della Camera Nancy Pelosi
Il via libera è arrivato dalla Camera a maggioranza democratica con 240 sì e 187 no, al termine di una seduta movimentata, durante la quale proprio Pelosi è stata ripresa per aver violato le regole che vietano di definire il presidente razzista o di dichiarare razzisti i suoi commenti. Il divieto di parola a Pelosi ha scatenato una bagarre, con i repubblicani a fare fronte comune in difesa del presidente e respingere le accuse dei democratici. Al momento del voto solo quattro deputati repubblicani si sono uniti ai democratici nel condannare Trump.
Secondo indiscrezioni il presidente avrebbe seguito il voto incollato alla tv, cancellando pure alcuni appuntamenti. Il testo, secondo alcuni osservatori, potrebbe essere utile a contrastare Trump e le sue politiche nei tribunali americani, soprattutto sul fronte dell'immigrazione.
USA, accuse di razzismo per Trump
Telegiornale 17.07.2019, 14:30