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I trattori assediano Parigi, dilaga la protesta

Blocchi stradali sulle autostrade che portano alla capitale francese, trattative con il premier Attal - Manifestazioni in tutta Europa: dal Belgio alla Germania, alla Spagna

  • 29 gennaio, 20:18
  • 29 gennaio, 20:56
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Francia: protesta contadina

Telegiornale 29.01.2024, 20:00

  • Keystone
Di: ATS/RSI Info 

Oggi (lunedì) alle 14.00 è scattato l’assedio degli agricoltori a Parigi e nel pomeriggio sono cominciati i blocchi stradali sulle autostrade che portano alla capitale francese (cominciando con la A13 della Normandia e la A4 dell’est, la più trafficata d’Europa). In serata erano 8 le autostrade dove non si circolava o si procedeva a lumaca.

Gli agricoltori sono sul piede di guerra, ma si tratta ancora e i leader dei due sindacati che capeggiano la rivolta sono stati tutto il pomeriggio con il premier, Gabriel Attal, che martedì farà nuovi annunci. Ma intanto la protesta dei trattori dilaga in Europa, dal Belgio - dove nei prossimi giorni i manifestanti vogliono far scattare l’assedio a Bruxelles - alla Germania, alla Spagna.

“Nuove misure saranno adottate domani per gli agricoltori”, ha detto la portavoce del governo Prisca Thevenot al termine della riunione di lunedì pomeriggio, con i leader del primo sindacato della categoria, la Federazione nazionale dei sindacati dei lavoratori agricoli (Fnsea), Arnaud Rousseau, e con Arnaud Gaillot, leader dei Giovani agricoltori, il secondo per numero di aderenti. Al termine, Marc Fesneau, ministro dell’Agricoltura, ha fatto sapere che sono attesi i nuovi annunci, con Attal impegnato con i rappresentanti delle altre formazioni del settore.

Gli agricoltori hanno cominciato a sbarrare le autostrade che arrivano a Parigi per fare pressione in questo momento cruciale sul governo, ma l’impressione è che non ci sia stata rottura. Attal aveva presentato a fine settimana una prima serie di misure nella regione più calda della protesta, il sud-ovest: semplificazione burocratica, stop agli aumenti delle tasse sul gasolio per l’agricoltura, controlli inaspriti sulla legge che regola il “giusto compenso” per gli agricoltori nei confronti di industriali e grande distribuzione. Risultato emblematico, il leader della protesta, Jérôme Bayle, ha fatto togliere il primo e più importante sbarramento, quello sulla A64 nella regione di Tolosa, ed ha poi personalmente rinunciato ad ulteriori azioni.

Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ma più in generale tutto l’esecutivo, hanno sempre usato toni moderati per la “rabbia legittima” degli agricoltori, evitando finora scontri e limitandosi - pur con uno schieramento in campo di 15’000 poliziotti - a “proteggere” siti come i mercati generali parigini o gli aeroporti, ma senza ostacolare la protesta: “Sì alla rabbia sana, ma non esiste violenza legittima”, ha ribadito la portavoce del governo.

Intanto, anche in Belgio è la Federazione dei giovani agricoltori a far gravare la minaccia di un blocco totale di Bruxelles nei prossimi giorni, pur salvaguardano la grande distribuzione. Martedì è atteso un confronto fra il premier Alexander De Croo, e gli agricoltori in rivolta. In Germania, situazione di tensione ad Amburgo, dove centinaia di trattori hanno bloccato il traffico in alcuni quartieri, soprattutto strade e accessi verso i terminal portuali. Niente proteste ma molti danni in Spagna, dove la Confederazione del trasporto merci ha lamentato 12 miliardi di euro al giorno di perdite provocate soltanto dalle proteste degli agricoltori francesi.

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