È un passaggio di comando insolito. Il presidente uscente, Andrés Manuel López Obrador, è ancora molto popolare, mentre la nuova presidente, Claudia Sheinbaum, pur avendo ottenuto il maggior numero di voti nella storia del Messico, è rimasta in ombra. Nonostante la sua lunga carriera politica, Sheinbaum ha sempre seguito López Obrador e ha basato la sua campagna sulla continuità dei suoi programmi. Non ha brillato di luce propria, ma la sua strategia le ha fatto vincere le elezioni del 2 giugno con un vantaggio di oltre 30 punti percentuali sull’opposizione.
Molti si chiedono se López Obrador manterrà un potere informale o se Sheinbaum riuscirà a imporre una propria agenda. Le potenzialità non le mancano.
Una scienziata in politica
Claudia Sheinbaum è nata nel 1962 a Città del Messico. I suoi nonni, ebrei perseguitati in Europa, si rifugiarono in Messico. Entrambi I genitori furono militanti di sinistra e scienziati e la figlia seguì le loro orme. Negli anni ‘80, fu attivista di sinistra negli ambienti universitari, mentre studiava per un dottorato in ingegneria energetica e ambientale, completato in California.
Entrò in politica quando Andrés Manuel López Obrador divenne capo del governo di Città del Messico, entità federale che conta come il 32º stato messicano. Tra i loro successi ci furono la costruzione di una rete di sopraelevate, l’istituzione del Metrobus e il miglioramento della qualità dell’aria in una delle città più inquinate al mondo.
Dopo una pausa politica, Sheinbaum si unì a un gruppo di esperti internazionali premiato con il Nobel per la Pace nel 2007 per il contributo allo studio dei cambiamenti climatici. Quando López Obrador divenne presidente, lei vinse le elezioni per capo del governo di Città del Messico. Mentre il suo mentore promuoveva l’uso di fonti fossili e costruiva un’enorme raffineria, Sheinbaum costruiva la centrale fotovoltaica urbana più grande del paese, riqualificava spazi verdi e migliorava il trasporto pubblico con reti di funivia.
Due visioni diverse durante la pandemia
Sebbene non si sia mai scontrata direttamente con López Obrador, i due hanno avuto approcci molto diversi durante la pandemia. Mentre il presidente si presentava in conferenza stampa con santini che secondo lui lo avrebbero protetto dal virus ed non ha mai messo la mascherina, Sheinbaum ne promuoveva l’uso e raggiungeva uno dei più alti tassi di vaccinazione a livello mondiale.
In assenza di prese di posizione chiare, le sue politiche passate fanno sperare in un avanzamento di iniziative ambientali ed energetiche più sostenibili, di cui il Messico ha bisogno. Si nutrono anche aspettative su una politica estera più attiva e cosmopolita, in contrasto con López Obrador, che raramente ha viaggiato, ha trascurato relazioni bilaterali ed è rimasto assente da summit internazionali. Sheinbaum, con studi e collaborazioni internazionali, potrebbe invece riportare il Messico sulla scena globale.
All’ombra di Obrador
Tuttavia, López Obrador non le ha reso facile l’inizio del mandato. Le elezioni hanno dato al suo partito una schiacciante maggioranza parlamentare, permettendo cambi costituzionali. Invece di lasciare spazio alla nuova presidente, ha promosso riforme che indeboliscono gli organi indipendenti, come il sistema giudiziario, il cui peso politico ricadrà su Sheinbaum. Inoltre, ha annunciato la candidatura del figlio, vista come una mossa per continuare la sua presenza politica, nonostante le promesse di ritirarsi.
La grande incognita è quanto Sheinbaum riuscirà a navigare nell’ombra di López Obrador. Pur condividendo la sua ideologia, Sheinbaum è più colta, competente e pragmatica, caratteristiche che potrebbero distinguerla positivamente, ma che contrastano con lo stile populista e mediatico che ha reso López Obrador così amato dal Paese.
RG 12:30 del primo ottobre Le considerazioni di Laura Daverio
RSI Info 01.10.2024, 13:20
Contenuto audio