“Verso dove navighi, se non offri percorsi di pace, vie creative per porre fine alla guerra in Ucraina e ai tanti conflitti che insanguinano il mondo?”. E’ la domanda che Papa Francesco pone direttamente all’Europa e, più in generale, a tutto l’Occidente. Verso dove crede di andare un mondo che a parole vuole la pace ma poi, nei fatti, continua a produrre armi che finanziano la guerra?
E’ il primo giorno di Papa Bergoglio a Lisbona, in Portogallo. Vi arriva per partecipare alla Giornata Mondiale dei Giovani che si concluderà domenica. Poco dopo l’atterraggio, davanti alle autorità del Paese, il suo affondo sulla guerra. Poco prima, sul volo assieme ad ottanta giornalisti, parole più leggere dedicate ai giovani e al loro futuro. Ottantasei anni, più di dieci al soglio di Pietro, un’importante operazione chirurgica al colon subìta poco più di un mese fa, Francesco dice che tornerà da Lisbona “ringiovanito”. Il suo sorriso e la sua energia sono a loro modo una risposta a coloro che da più parti negli ultimi mesi ne hanno preconizzato le possibili dimissioni.
Si ferma a parlare con ogni giornalista presente in aereo, Francesco. Si informa sulla salute dei famigliari, accetta alcuni doni, mentre sull’indagine per pedofilia avviata dal Vaticano in Perù dice soltanto: "Andiamo avanti". Due caccia portoghesi scortano il volo, parole e pensieri sono per i giovani: "Questo è il quarto raduno con loro", spiega, "continuiamo a fare chiasso".
Scende dall’aereo in carrozzina, accolto calorosamente dal presidente della Repubblica del Portogallo, Marcelo Rebelo de Sousa. Quindi la corsa in macchina fino al centro Belem per l’incontro con le autorità. E’ qui che il Papa chiede all’Europa un cambio di passo: “Sogno – dice – un’Europa cuore d’Occidente, che metta a frutto il suo ingegno per spegnere focolai di guerra e accendere luci di speranza”.
L’Europa che il Papa auspica si realizzi è un continente di fraternità che parte sempre dall’accogliere chi ci abita accanto. Ne parlerà domani al milione e più di ragazzi presenti a Lisbona. Ne parla oggi citando il premio Nobel Saramago che in “Todos os nomes” dice: “Ciò che da il vero senso dell’incontro è la ricerca di chi ci abita accanto”.
SEIDISERA del 02.08.2023: la corrispondenza di Paolo Rodari