Il Senato USA è "una casa di riposo"

Negli Stati Uniti si riaccende il dibattito sull'anzianità della leadership politica del Paese dopo un fatto che mercoledì ha visto protagonista il capo della minoranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell. Per la seconda volta in meno di un mese, l'81enne senatore del Kentucky è infatti rimasto come paralizzato per una trentina di secondi durante un incontro con i media.

È accaduto mentre un giornalista gli chiedeva se avesse intenzione di ricandidarsi. Una donna che gli era accanto si è avvicinata e gli ha chiesto se avesse sentito la domanda. McConnell non è riuscito subito a rispondere, restando completamente immobile per altri secondi.

Il senatore è poi stato autorizzato dal medico di Capitol Hill, il dottor Brian Monahan, a tornare al lavoro: "Mi sono consultato con lui e il suo team di neurologi. Dopo aver valutato l'incidente ho stabilito che può proseguire con il suo programma" ha spiegato ai media.

Ma questo non spegne il dibattito non soltanto sulla salute di McConnell, ma anche sulla "gerontocrazia" del Congresso in vista di un'elezione per le presidenziali che potrebbe vedere come protagonisti 80enne Joe Biden e il 77enne Donald Trump. E a questo si aggiunge il fatto che l'età media della Camera è di 58 anni, quella dei senatori di 65,3. A titolo di paragone, si tratta di undici anni in più rispetto ai 54 anni dei "senatori" in Svizzera.

Nikki Haley, candidata repubblicana alla Casa Bianca, non ha nel frattempo usato mezzi termini nel commentare l'accaduto: ha definito il Senato come "la casa di riposo più privilegiata del Paese". Sulla questione si è espressa, attraverso un post sulla piattaforma X, anche la trumpiana di ferro Marjorie Taylor Greene, affermando che McConnell non sarebbe "adatto all'incarico". E ha sottolineato che "i problemi legati all'invecchiamento e all'incompetenza mentale nei leader del nostro Paese devono essere affrontati".