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Otto candidati alla Casa Bianca e il favorito che non c’è

Dal primo confronto TV fra esponenti repubblicani, svoltosi in assenza di Trump, non è emerso un chiaro vincitore. Ma chi sono gli 8 competitori dell'ex presidente?

  • 24 agosto 2023, 09:52
  • 15 settembre 2023, 08:51

Gli sfidanti di Trump (che lo sfidano ben poco)

Telegiornale 24.08.2023, 20:00

Di: Massimiliano Herber, corrispondente RSI negli Stati Uniti

Ha spiccato per non aver avuto un vero vincitore, e per il fatto di essere stato snobbato da Donald Trump, il primo dibattito televisivo fra candidati repubblicani nella corsa verso le presidenziali USA del 5 novembre 2024. Il confronto televisivo, con Trump assente ma già accreditato di un enorme vantaggio nei sondaggi, ha così consolidato l'idea che si trattasse di una gara per il secondo posto. Ma la contesa per la nomination nel Grand Old Party resta comunque assai agitata. Facciamo allora il punto sugli 8 politici che contendono all'ex capo della Casa Bianca l'investitura in campo repubblicano.

GALLERY - I competitori repubblicani di Trump nella corsa alla Casa Bianca

Ron DeSantis: 44 anni, è il governatore della Florida ed è conosciuto in tutti gli Stati Uniti. Era considerato l’unico in grado di battere Donald Trump, ma l’inizio della sua campagna è stata costellata da errori e incidenti. Il flop tecnico del lancio con Elon Musk e alcune uscite poco presidenziali (come l’aver etichettato la guerra in Ucraina una “questione territoriale”) o troppo radicali hanno disorientato la base e scontentato i finanziatori. Pur secondo, DeSantis arranca nei sondaggi e per rilanciare la sua candidatura è stato pure costretto a parte del suo staff elettorale.

Vivek Ramaswamy: 38 anni, dall’Ohio, imprenditore nel settore delle biotecnologie di origini indiane. È diventato noto negli USA come attivista contro la deriva culturale relativista e la pubblicazione del libro “Woke Inc.”. È la sorpresa sin qui di questa campagna: è terzo nei sondaggi e la sua crescente fiducia si è manifestata in un'esibizione rap in Iowa pochi giorni fa.

Mike Pence: 64 anni, è stato il vicepresidente di Donald Trump ma è odiato dalla base trumpiana per non aver fermato la certificazione elettorale del 2020. Si definisce Cristiano, poi conservatrice, poi repubblicano e si rifà alla lezione politica di Reagan. Fedelissimo dell’ex presidente durante il periodo alla Casa Bianca, l’ex governatore dell’Indiana è diventato più critico nei suoi confronti durante la campagna che però, finora, è stata accolta un po’ freddamente dalla base conservatrice.

Nikki Haley: 51 anni, ex governatrice della Carolina del Sud, nominate da Trump come ambasciatrice alle Nazione Unite. È l’unica donna candidate alla nomination repubblicana ed è stata la prima a lanciare il guanto di sfida all’ex Presidente parlando della necessità di un ricambio generazionale (ma senza mai attaccarlo frontalmente).

Chris Christie: 60 anni, ex governatore del New Jersey, alla sua seconda candidatura presidenziale. Brillante oratore, è stato alleato e consulente di Trump di cui ora è il critico più feroce attaccandolo di petto a ogni piè sospinto. A pochi mesi dalla sua candidatura le sue chance paiono però già ridotte al lumicino.

Tim Scott: 57 anni, della Carolina del Sud, è l’unico senatore afroamericano repubblicano. Potrebbe ambire al ruolo di “Obama repubblicano” sebbene l’ex presidente democratico sia un bersaglio delle sue critiche. Anche lui si rifà al conservatorismo reaganiano, non soffia sul fuoco della rabbia nera e si rifà all’età dell’oro del Great Old Party: più attento alle questioni economiche che a quelle culturali.

Asa Hutchinson: 72 anni, ex governatore dell’Arkansas. Repubblicano vecchio stampo che vorrebbe riportare il partito (e il Paese) oltre il Trumpismo. Insieme a Christie, l’unico ad aver criticato Donald Trump ed avergli suggerito di ritirarsi dalla corsa. Tattica – stando ai sondaggi – eufemisticamente non pagante.

Doug Burgum: …Doug chi?!? 67 anni, imprenditore miliardario, è il governatore del South Dakota. È pressoché uno sconosciuto a livello nazionale, ed è il capofila di quei candidati che non raggiungono l’uno per cento nei sondaggi. Ma a differenza loro, lui – grazie alle donazioni ricevute – si è qualificato per il primo dibattito televisivo.

È un quadro certamente diversificato, quello dei competitori di Trump nel partito repubblicano. Ma la contesa, come ha evidenziato anche il dibattito in televisione, dipende e continua a girare intorno all'ingombrante figura dell'ex presidente.

Notiziario 08.30 del 24-08-2023

RSI Mondo 24.08.2023, 08:15

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