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"Il referendum non va fatto"

La consultazione sull'indipendenza del Kurdistan iracheno, criticata da diversi Stati, spinge Baghdad a rimuovere il governatore di Kirkuk

  • 14 settembre 2017, 15:56
  • Oggi, 04:18
Kirkuk devastata dai combattimenti contro l'IS

Kirkuk devastata dai combattimenti contro l'IS

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Il Parlamento iracheno si è espresso giovedì a favore della rimozione del governatore della provincia di Kirkuk, Najmaldin Karim, un curdo che recentemente si era espresso in favore della partecipazione della stessa provincia ad un referendum per l'indipendenza del Kurdistan iracheno in programma il 25 settembre.

La rimozione di Karim, membro dell'Unione patriottica del Kurdistan (Upk), avviene mentre si acuiscono le tensioni in questa provincia contesa tra curdi e Governo centrale, ricca di petrolio, occupata dalle milizie curde Peshmerga durante la guerra all'IS, a partire dal 2014.

Gran parte della comunità internazionale si è espressa contro la tenuta del referendum. In particolare il Ministero degli esteri turco ha affermato che “ci sarà certamente un prezzo da pagare per l'insistenza" della regione autonoma del Kurdistan iracheno "per un referendum (sull'indipendenza) nonostante tutte le nostre amichevoli raccomandazioni". Malgrado i buoni rapporti con l'amministrazione di Erbil, la Turchia si oppone al referendum nel timore che questo favorisca l'irredentismo curdo dentro i suoi confini e nel resto della regione.

ATS/ANSA/AFP/Swing

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