Il sottomarino russo nel quale un incidente lunedì scorso ha causato la morte di 14 marinai era a propulsione nucleare. Lo ha ammesso il Cremlino dopo 3 giorni di insistenze da parte della vicina Norvegia e di diversi media russi, e dopo un iniziale tentativo di mantenere segreta l'intera vicenda. Il ministro della difesa Serghiei Shoigu ha assicurato che il reattore, ancora funzionante, è stato isolato e posto in sicurezza nella base militare marittima di Severomorsk, nell’Artico.
"È scoppiato un incendio a bordo di una mezzo di ricerca scientifica mentre esplorava l'ambiente marino in acque profonde per conto della Marina russa" aveva detto l'agenzia russa Interfax, citando il Ministero della difesa. "Quattordici sommergibilisti sono morti a causa dell'inalazione di fumo". Nulla era stato però rivelato sul tipo di sommergibile.
Diversi media, come Vedomosti e RBK, avevano ipotizzato sulla base di informazioni confidenziali che si potesse trattare di un АС-12, nome in codice Losharik, definito dagli esperti del Pentagono come un "vascello di sabotaggio", capace di raggiungere alte profondità e interferire con i cavi di telecomunicazione sottomarina.