La promessa di espellere tutti gli immigrati illegali dagli Stati Uniti ha segnato la campagna elettorale di Donald Trump. Ora, in attesa del suo insediamento alla Casa Bianca, è esplosa l’incertezza tra le comunità di immigrati, specialmente in California, uno degli stati considerati più aperti verso l’immigrazione. In questo clima di timore e instabilità, sono molti gli stranieri che hanno deciso di non aspettare gennaio per vedere quali saranno le conseguenze e, pur di non mettere a rischio i propri cari regolarmente residenti nel Paese, stanno lasciando gli Stati Uniti per tornare nei Paesi d’origine. Così, nella Silicon Valley, si sta assistendo a un crescente flusso di persone che, spesso con disperazione, prendono la via di casa.
“È per la mia famiglia che sono venuta qui,” racconta Carla in un reportage trasmesso da SEIDISERA. Lei, immigrata, si reca ogni giorno all’alba davanti a un grande magazzino di Home Depot, nella speranza di trovare qualche ora di lavoro temporaneo pagato in contanti. Come molti altri, si arrangia con piccoli lavori manuali, dall’assemblaggio di mobili alla pulizia di giardini. Per lei, il sogno americano si sta trasformando in un incubo, e la paura per il futuro della sua famiglia la spinge a considerare il ritorno, anche se questo significa tornare in una realtà da cui era fuggita.
A San José, cuore della Silicon Valley, decine di immigrati stanno organizzando piani di fuga. C’è chi si è affidato per anni ai figli nati negli Stati Uniti, chi ha sposato cittadini americani e chi ha confidato in una riforma dell’immigrazione sempre più lontana dalle priorità politiche. Ora, l’elezione di Trump ha riaperto ferite e timori, lasciando spazio alle voci e alla paura di arresti e deportazioni. Le notizie, talvolta esagerate o infondate, alimentano l’angoscia.
Molti di questi immigrati hanno vissuto a lungo in una sorta di limbo, tra la paura di essere scoperti e la speranza di poter ottenere un giorno uno status legale. Ora, l’idea di tornare ai luoghi da cui sono partiti è, paradossalmente, vissuta come un’ultima possibilità per trovare un po’ di pace.