Contestatissima nell'opinione pubblica, presa di mira da decine di manifestazioni di protesta, ma alla fine approvata in Parlamento, è da oggi pienamente operativa la riforma delle pensioni in Francia, che porterà gradualmente l'età minima per lasciare il lavoro da 62 a 64 anni.
Il meccanismo della gradualità prevede che nel 2030 i lavoratori francesi lasceranno il lavoro a 64 anni, ma tutto dipenderà dall'età del lavoratore: per i nati negli ultimi 4 mesi del 1961 l'età minima pensionabile passa da 62 anni a 62 anni e 3 mesi, per i nati nel 1962 a 62 anni e 6 mesi, per quelli del 1963 a 62 anni e 9 mesi e così via. I primi a toccare quota 64 anni per poter lasciare saranno i nati a partire dal 1° gennaio 1968.
Tutti i lavoratori statali, del settore ospedaliero e degli enti territoriali che svolgono lavori con rischi particolari e di tipo usurante, potranno continuare ad uscire a 62 anni e la gradualità dell'aumento sarà modulata per loro più lentamente.
Molti i lavori che consentono di uscire fino a 10 anni prima del minimo, dai poliziotti ai pompieri, dai doganieri ai lavoratori delle carceri, in tutto 700'000 persone.