"La Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi", capolavoro del Caravaggio, "non è andata distrutta dopo il furto del 1969 a Palermo: l’opera è tuttora nascosta da qualche parte all’estero, ma scomposta in sei o otto pezzi". Sono le dichiarazioni del mafioso pentito Gaetano Grado, rilasciate alla commissione parlamentare antimafia italiana e trascritte in un verbale di cui mercoledì La Repubblica anticipa i contenuti.
Grado rivela nuovi indizi che potrebbero far luce su uno dei furti di opere d’arte più famoso di sempre, quello della tela del pittore italiano sparita quasi cinquant’anni fa.
Secondo l’ex uomo di Cosa Nostra, già nel 1970, il padrino Gaetano Badalamenti curò il trasferimento del quadro, forse in Svizzera, dietro il pagamento di una grossa somma in franchi: “Don Tano mi disse che verosimilmente il quadro era stato scomposto” per essere venduto sul mercato nero.
Grado, anticipa il quotidiano, “ha riconosciuto in fotografia l’antiquario svizzero che arrivò a Palermo”. Un intermediario che sarebbe però morto da tempo.
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