Migliaia di persone si sono radunate nel centro di Madrid, attorno alla Porta di Alcalá, per partecipare alla manifestazione indetta dal Partito Popolare contro l’amnistia per i separatisti catalani e il governo progressista di Pedro Sánchez. Una mobilitazione che arriva nel bel mezzo della campagna elettorale per le elezioni europee, in programma il 9 giugno.
“Vi chiedo di ritirare questa amnistia”, ha dichiarato Alberto Nuñez Feijoo, leader del Partito Popolare che ha convocato la manifestazione alla quale hanno partecipato circa 20’000 persone secondo la prefettura, e quattro volte tanto secondo gli organizzatori. “La Spagna non è in vendita (...), la Spagna è uno Stato di diritto in cui tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge e ai tribunali”, ha aggiunto, alla presenza di due ex primi ministri conservatori, José Maria Aznar e Mariano Rajoy. “Sánchez, dimissioni”, “libertà, libertà”, “Puigdemont in carcere” e “Stop all’amnistia” sono stati gli slogan più ripetuti dal pubblico. Feijóo è stato accompagnato da tutti i principali dirigenti popolari, tra questi l’influente governatrice madrilena Isabel Díaz Ayuso. “L’Europa è una garanzia di fronte ai governi autoritari come quello attuale, e la nostra voce si deve sentire più che mai. In Spagna sono in gioco Stato di diritto e libertà”, ha detto. Prima di lei, era intervenuto anche il filosofo e scrittore Fernando Savater. “Io ho cambiato molte volte di gruppo politico e di partito, ma sempre basandomi su due cose: la Spagna e la democrazia. E sono qui per questo oggi”, sono state le sue parole.
Dopo le elezioni legislative del luglio 2023, i due partiti separatisti della Catalogna hanno fatto dell’amnistia per i loro attivisti coinvolti nel fallito tentativo di secessione della regione nel 2017 il prezzo del loro sostegno al ritorno al potere del socialista Pedro Sanchez, che ha accettato. Il Congresso dei deputati spagnolo si riunirà il 30 maggio per approvare definitivamente questa legge di amnistia.
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