Stati Uniti, Francia e Germania fanno blocco con Londra contro la Russia, dichiarando che “non c’è una spiegazione plausibile alternativa” all’attacco chimico perpetrato a Salisbury contro l'ex spia russa Serghei Skripal e sua figlia, Yulia, e perciò l’accaduto è colpa di Mosca. In un tribunale un simile ragionamento zoppicherebbe, ma sulla scena internazionale battuta da nuovi venti di bufera basta per "tenere la parte" al Regno Unito e puntare il dito contro Mosca per quanto è avvenuto in terra britannica.
Un’azione che nella dura dichiarazione a quattro chiesta e ottenuta dai britannici, è condannata come “la prima offensiva con un agente nervino in Europa dalla II Guerra mondiale". I numeri e il contesto sono senza precedenti nel Vecchio Continente dalla fine del comunismo se si considera che Londra, nel 2006, reagì alla morte del dissidente (ed ex agente del KGB) Aleksandr Litvinenko per contaminazione radioattiva al polonio con quattro espulsioni.
ATS/Reuters/EnCa