Portano anche in Svizzera le indagini sui fondi neri della Lega di Matteo Salvini. Venerdì tre commercialisti vicini al partito di Salvini sono stati arrestati, accusati, tra l'altro, anche di riciclaggio. Gli indagati sono Alberto Di Rubba, Andrea Manzoni e Michele Scillieri.
Ora gli occhi sono puntati su un conto elvetico di una società panamense, dove sarebbero transitate illegalmente grandi quantità di denaro. Dall’Italia è ancora attiva una rogatoria internazionale, trasmessa a luglio, che chiede maggiori informazioni a Berna. La richiesta mira a chiarire la destinazione finale dei circa 300'000 euro – su un totale di 800'000 - che sarebbero passati dall'Italia al conto elvetico, proprio nell'ipotesi di fondi neri raccolti dai commercialisti del Carroccio.
Gli inquirenti italiani ritengono che sul conto bancario svizzero sia stata fatta passare una parte dei flussi finanziari allo scopo di occultare i fondi destinati alla Lega di Matteo Salvini. Questo dicono le oltre 60 pagine dell’inchiesta della procura di Milano.
La vicenda ruota attorno alla compravendita di un capannone nei pressi di Milano, usato in seguito come sede della Lombardia film commission. Il prezzo sarebbe stato gonfiato, più del doppio. Da qui l’accusa di riciclaggio, peculato ed estorsione.
L’inchiesta di Milano è parallela a quella della procura di Genova, che invece indaga sul riciclaggio dei famigerati 49 milioni di euro, incassati dalla Lega senza rendicontazioni e poi fatti sparire, un episodio che ha gettato discredito sul partito di Salvini.
I magistrati, che ai tempi avevano già incastrato la Lega Nord di Umberto Bossi per le tangenti della Prima Repubblica, oggi per le indagini si avvalgono, tra l'altro, del software usato dall'FBI per il caso dei Panama Papers, capace di setacciare e incrociare i dati di cellulari, carte di credito, conti bancari.
Dal canto suo Matteo Salvini, anche oggi, ha ribadito di essere tranquillo.
Al momento, intanto, non è dato sapere se la Svizzera abbia già fornito dettagli all'Italia sui flussi di denaro della Lega. Da noi interpellato, l'Ufficio federale di Giustizia non ha ancora riposto, ma non è escluso che sviluppi possano arrivare nelle prossime settimane.
Intanto proseguono in Lombardia le indagini su un esponente di peso della Lega, il presidente della regione Attilio Fontana, ex sindaco di Varese. La procura di Milano ha avviato verifiche sui conti svizzeri di Fontana, nell'ambito dell'inchiesta che vede il governatore accusato di frode per la fornitura di 75'000 camici sanitari da parte dell'azienda Dama Spa di Andrea Dini, cognato di Fontana, della cui azienda la moglie del governatore lombardo possiede una quota del 10%. La fornitura, va ricordato, è stata poi trasformata in donazione, ma solo dopo che la trasmissione della RAI, Report, ha portato alla luce la vicenda del conflitto di interessi.
Lombardia, indagato Fontana
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Le tracce elvetiche dei fondi neri della Lega di Salvini
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