Il viadotto Morandi, crollato martedì a Genova, potrebbe essere collassato per la rottura di uno strallo, ovvero di un cavo. "E' un'ipotesi di lavoro seria", ha spiegato ai giornalisti Antonio Brencich, docente dell'università di Genova e membro della commissione dei Trasporti e delle Infrastrutture che deve accertare le cause del crollo.
Brencich ha fatto un breve sopralluogo nella zona del ponte crollato ma non è voluto entrare nel merito del lavoro della commissione. "La voce che gira è che il collasso sia stato attivato dalla rottura di uno strallo. Ci sono testimonianze e video che vanno in questo senso", ha fatto sapere, precisando però che "è un'ipotesi di lavoro seria ma dopo tre giorni è solo un'ipotesi".
Il docente ha invece smentito che possa essere stato un eccesso di carico a provocare il crollo del ponte Morandi: "La pioggia, i tuoni, l'eccesso di carico sono ipotesi fantasiose - ha detto - che non vanno prese neanche in considerazione".
Intanto la procura di Genova ha sequestrato i due monconi del ponte rimasti in piedi dopo il crollo della campata centrale del viadotto e le macerie che verranno analizzate. I periti nominati dalla procura sono già sul posto per assistere allo spostamento dei detriti e fare in modo che eventuali elementi di prova non vadano distrutti.
Le ipotesi di reato restano quelle di attentato colposo alla sicurezza dei trasporti, omicidio colposo plurimo e disastro colposo.
Dopo l'acquisizione delle telecamere di Autostrade per l'Italia da parte della polizia stradale, la guardia di finanza, che affianca la squadra mobile nelle indagini, sta acquisendo tutti i documenti utili dalla società compreso il contratto di concessione.
La procura ha confermato che, al momento, non ci sono indagati perché prima è necessario capire la causa o le cause del crollo. I periti per la loro relazione hanno chiesto sessanta giorni.
La tragedia di Genova ha anche suscitato numerosi interrogativi sulla sicurezza di infrastrutture simili nel resto del paese. A Benevento, in Campania, il sindaco Clemente Mastella ha deciso di chiudere il ponte Morandi realizzato negli anni '50, in via precauzionale, "vista la relazione dell'ufficio tecnico comunale".
ATS/M. Ang./eb