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Indonesia: emergenza senza fine

I morti causati da terremoto e tsunami continuano ad aumentare. Scarseggiano i servizi essenziali – La testimonianza: "Parte della città è scomparsa"

  • 3 ottobre 2018, 11:56
  • 23 novembre, 00:09
A Palu, si scava senza sosta fra le macerie

A Palu, si scava senza sosta fra le macerie

  • reuters

Sono passati cinque giorni dal doppio disastro di terremoto e tsunami sull'isola indonesiana di Sulawesi, ma ancora scarseggiano i servizi essenziali e gli aiuti umanitari. La crescente disperazione dei residenti è evidente: con 66'000 edifici crollati e intere aree non ancora raggiunte dai soccorritori, a Palu si moltiplicano i saccheggi dei negozi ancora in piedi, tra una crescente tensione tra la polizia e i residenti. Ed è scontato che il bilancio delle vittime, aggiornato oggi ad almeno 1'350 morti, salirà ancora.

Nella capitale provinciale, colpita sia dal sisma di magnitudo 7,5 sia dal maremoto, gli agenti hanno sparato oggi colpi in aria e gas lacrimogeni per cercare di disperdere una folla che assaltava un negozio. La polizia locale ha disposizioni precise: chiudere un occhio di fronte a chi cerca cibo e acqua, ma non permettere il saccheggio di altri prodotti.

Si stanno intanto scavando nuove fosse comuni, alcune capaci di contenere fino a un migliaio di corpi.

02:18

02.10.2018: Indonesia, oltre 1200 morti

RSI Info 02.10.2018, 21:26

In molti nel paese puntano inoltre il dito contro la cattiva gestione dell’emergenza da parte di Jakarta, che solo dopo alcuni giorni dalla tragedia ha chiesto espressamente aiuto alla comunità internazionale. L'arcipelago indonesiano continua intanto a tremare. A 40 chilometri dall'isola di Sumba, nel sud, si sono registrate due scosse di magnitudo 5,9 e 6. L'isola dista 200 chilometri da Lombok, dove tra luglio e agosto due terremoti hanno causato oltre 550 morti.

ATS/ludoC


"Una parte della città è scomparsa"

Fa fatica a mettersi in moto, la macchina dei soccorsi in Indonesia. I corpi internazionali - compreso quello svizzero - dovrebbero arrivare in queste ore. Tra i pochi giornalisti già sul posto da giorni c'è Bastian Hartig, di Deutsche Welle, emittente internazionale della radio pubblica germanica, che alla RSI, durante Modem su Rete 1, ha spiegato: “Gli aiuti urgenti sono arrivati già da qualche giorno, trasportati dalle forze aeree, ma anche via mare, ora ne stanno arrivando anche via terra. Il problema che osservo riguarda però la distribuzione e la mancanza di coordinamento. Oggi ho visitato alcuni centri di distribuzione, ho visto molta confusione, c'era gente che aveva ricevuto la promessa di un aiuto ma che viene mandata ripetutamente da un luogo all'altro, insomma ci sono ancora dei problemi”. Vengono continuamente recuperate salme, continua il giornalista, “ma al contempo vengono trovati anche dei sopravvissuti. Oggi ho visitato un albergo crollato dove sono state impiegate delle unità cinofile e sono attive molte squadre di soccorso. Ma c'è una parte della città che è letteralmente scomparsa... interi palazzi sono stati ingoiati dalla terra, ci sono dunque molti dispersi e si registreranno altre centinaia di vittime”.

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MODEM del 03.10.2018: l'intervista al giornalista Bastian Hartig, presente in Indonesia, di Andrea Netzer

RSI Info 03.10.2018, 11:56

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