Indonesia, i morti sono 429

E’ salito a 429 morti, 1'459 feriti ed 11'000 sfollati il bilancio provvisorio dello tsunami che ha colpito sabato sera l’Indonesia, investendo la costa tra le isole di Giava e Sumatra. L’onda, un muro d’acqua alto fino a 20 metri, è stata provocata dall’eruzione violenta e improvvisa del vulcano Anak Krakatoa e per questo motivo ha colto impreparate le autorità locali che non hanno potuto dare l’allarme.

Lo tsunami ha spazzato via il palco dove una rock band locale stava suonando a una convention, facendo strage tra i numerosi presenti. Ha distrutto oltre 500 case sul lungomare, danneggiando pesantemente anche una decina di hotel, sessanta ristoranti e 350 barche. La maggior parte delle vittime (secondo le prime indicazioni, sarebbero tutte indonesiane) si è registrata a est del vulcano, sulla sponda di Giava, uccise su spiagge particolarmente frequentate dai turisti, locali e non.

Le autorità hanno confermato l'allerta con cui esortano la popolazione nell'area “a stare lontana dalle spiagge”, poiché si ipotizza che una frana sottomarina provocata dall'esplosione del vulcano abbia generato l'onda anomala che si è infranta sulla spiaggia solo ventiquattro minuti dopo ed è perciò possibile che il fenomeno possa ripetersi.

Il sistema di allarme nelle zone devastate "non è operativo dal 2012" a causa della scarsità di fondi, atti di vandalismo e problemi tecnici. Lo tsunami ha colpito le spiagge 24 minuti dopo l'eruzione del vulcano che lo avrebbe scatenato.