Sono falliti i negoziati intrapresi a Busan, nella Corea del sud, per l’elaborazione di un trattato globale contro l’inquinamento da plastica.
Per una settimana i rappresentanti di più di 170 Stati hanno cercato di individuare una soluzione per ridurre l’impatto ambientale delle plastiche che invadono gli oceani, il suolo e arrivano a infiltrarsi anche nel corpo umano.
“Varie questioni critiche ci impediscono sempre di arrivare ad un accordo generale”, ha dichiarato oggi, domenica, l’ambasciatore ecaudoriano Luis Vayas Valdivieso, che presiede i dibattiti in tema delle Nazioni Unite. Tali questioni “rimangono spinose e sarà necessario più tempo per risolverle in modo efficace”, ha aggiunto. Le trattative dovranno quindi riprendere in un secondo momento.
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Notiziario 01.12.2024, 20:00
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Più nel dettaglio gli aspetti critici e le aree di disaccordo sono tre: il principio di una riduzione della produzione mondiale di plastica, la definizione di un elenco di prodotti o molecole qualificati come pericolosi per la salute e il finanziamento di aiuti ai Paesi in via di sviluppo che intendono dotarsi di sistemi efficaci per la gestione dei rifiuti.
All’apertura dei dibattiti, lo scorso 25 novembre, le discussioni si sono trasformate in un dialogo fra sordi fra una maggioranza di Stati che puntano ad un accordo ambizioso e un gruppo di Paesi produttori di petrolio capeggiati da Russia, Arabia Saudita e Iran. Ora, la data esatta e la sede del prossimo ciclo negoziale, nel 2025, non sono ancora state decise.
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