Il leader supremo dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha accusato martedì i nemici dell'Iran di alimentare i disordini in atto nella Repubblica Islamica. Il paese, da giovedì, è scosso da un'ondata di proteste che non trova precedenti dopo il 2009.
"Negli ultimi giorni, i nemici dell'Iran hanno usato diversi mezzi: denaro, armi, politica, apparati di intelligence, per fomentare disordini nella Repubblica Islamica", ha detto il leader iraniano, parlando per il prima volta dall'inizio della rivolta contro il carovita e la corruzione politica a Mashhad, la seconda città più grande del paese.
Intanto un bilancio non definitivo delle vittime parla di almeno 21 morti (16 erano manifestanti) e di circa 450 persone arrestate negli ultimi giorni a Teheran. Nel frattempo diverse stazioni di polizia sono state attaccate in alcune città di provincia.
ATS/M. Ang.