Le urne per le elezioni legislative in Israele, le quarte in soli due anni, si sono aperte oggi, martedì, alle 7.00 (ora locale). Sono 13'000 i seggi (per 6,5 milioni di aventi diritto di voto), una parte dei quali riservati in special modo ai malati di Covid-19 e a coloro che sono in quarantena.
L’atmosfera, ancora una volta, sembra orientata all’incertezza, con il permanere dell’equilibrio fra i sostenitori del premier Benyamin Netanyahu e i suoi avversari. Prime indicazioni sul voto si avranno alle 22.00 (ora locale) quando, con la chiusura dei seggi, tre televisioni pubblicheranno i rispettivi exit-poll.
Secondo gli analisti a fare la differenza saranno gli indecisi dell’ultima ora. Il loro peso elettorale è stato calcolato in circa 10 seggi alla Knesset, il Parlamento israeliano. I sondaggi, dal canto loro, danno il Likud di Benjamin Netanyahu in risalita grazie alla gestione della campagna vaccinale. Come ha ricordato Yair Lapid, leader centrista di "C'è speranza" e maggior avversario del premier, sono proprio la sua formazione e la sua alleanza a puntare agli indecisi. I 10 seggi in bilico sono grosso modo quelli che distanzierebbero Lapid, accreditato di 18-19 scranni, dai 29-30 attribuiti a Netanyahu. Seggi che potrebbero dare al leader centrista più forza nei confronti di Naftali Bennett, capo della destra religiosa, intenzionato con i suoi 9-10 seggi a fare da ago della bilancia tra i due blocchi. Incertezza regna anche sul tasso di partecipazione.
ATS/ANSA/Swing