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Israele estende il controllo sul nord della Striscia

L’esercito dello Stato ebraico conquista una vasta porzione di territorio mentre i civili palestinesi tentano di fuggire ancora verso sud

  • 9 novembre 2023, 11:07
  • 9 novembre 2023, 11:47
Carri armati e fanteria israeliana in un'area distrutta di Gaza

Carri armati e fanteria israeliana controllano un'area distrutta nel centro di Gaza mercoledì

  • Keystone
Di: AFP/ATS/EnCa 

L’esercito israeliano giovedì ha continuato la sua azione offensiva, stringendo la presa sul nord di Gaza, mentre migliaia di palestinesi tentano di fuggire verso sud nella speranza di trovare un rifugio, dopo oltre un mese di bombardamenti e un assedio che li priva di cibo e acqua. “Se ne stanno andando perché capiscono che Hamas ha perso il controllo del nord e che la situazione è più sicura a sud”, ha dichiarato mercoledì sera il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Haqari, aggiungendo che il “corridoio di evacuazione”, che dal 5 novembre è stato aperto per poche ore al giorno verso il sud di Gaza sarebbe tornato operativo giovedì.

La fanteria israeliana ha anche preso il controllo della roccaforte di Hamas nel nord della Striscia dopo dieci ore di combattimenti. Lo precisa ancora l’esercito israeliano, secondo cui forze della sua Brigata Nahal controllano la posizione, nota come Avamposto 17. La postazione è finita in mani israeliane dopo quella che gli stessi militari di Israele hanno definito una sconfitta operativa di Hamas e della Jihad islamica, considerato che si trovavano “sia sul terreno” aperto, sia nei tunnel. E sempre secondo gli israeliani sarebbero decine i miliziani uccisi.

Mercoledì quasi 50’000 abitanti hanno lasciato Gaza City, secondo l’esercito israeliano, portando a 72’000 il numero di persone che hanno abbandonato le loro case da quella data, secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA). Tuttavia, centinaia di migliaia di altri residenti sono ancora a nord del Wadi Gaza, il corso d’acqua che attraversa il territorio da est a ovest, “in una situazione umanitaria disastrosa”, secondo l’agenzia ONU. “Stanno lottando per ottenere le quantità minime di acqua e cibo necessarie alla loro sopravvivenza”, ha aggiunto la fonte.

E sempre mercoledì almeno 19 persone sono state uccise in un attacco aereo israeliano contro un ‘abitazione situata vicino a un ospedale nel campo profughi di Jabalya, nel nord di Gaza. Lo sostiene il Ministero degli Interni palestinese gestito da Hamas.

I civili palestinesi ancora bloccati tra i due fuochi aspettano intanto che oggi, giovedì, Israele riapra la strada di evacuazione verso sud, la Salah-al-Din, al traffico verso sud per sei ore. Nei giorni scorsi tale corridoio era stato aperto solo per quattro ore e solo nella giornata di mercoledì, ha rimarcato il portavoce Avichay Adraee, circa 50’000 cittadini di Gaza lo hanno utilizzato per allontanarsi dalle aree dove avvengono i combattimenti più aspri a Gaza.

“Non ascoltate quello che dicono i leader di Hamas dai loro alberghi all’estero o dai sotterranei che hanno organizzato per sé e per i loro familiari”, dichiara il portavoce alla popolazione palestinese: “Per la vostra sicurezza spostatevi a sud, in fretta”.

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