I palestinesi dovrebbero governare Gaza alla fine del conflitto tra Israele e Hamas, hanno dichiarato mercoledì gli Stati Uniti, respingendo l’idea avanzata dal primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu secondo cui lo Stato ebraico avrebbe “responsabilità di sicurezza” per l’enclave palestinese per un periodo indefinito.
Washington ha avviato colloqui con Israele e i Paesi arabi sul futuro della Striscia di Gaza e, per quanto non sia stato ancora presentato alcun piano, mercoledì il segretario di Stato americano Antony Blinken ha delineato alcune delle “linee rosse” e delle aspettative di Washington riguardo all’enclave palestinese. “Nessuna rioccupazione della Striscia dopo la fine del conflitto. Nessun tentativo di imporre un blocco o di assediare Gaza. Nessuna riduzione del suo territorio”, ha dichiarato Blinken in una conferenza stampa a Tokyo.
Il capo della diplomazia americana ha indicato che potrebbe essere necessario un “periodo di transizione” alla fine del conflitto, ma che le voci palestinesi dovrebbero far parte della governance di Gaza alla fine della crisi. “Deve includere una governance guidata dai palestinesi e una Striscia di Gaza unificata con la Cisgiordania sotto l’egida dell’Autorità Palestinese”.
Benyamin Netanyahu aveva dichiarato lunedì in un’intervista al canale televisivo americano ABC News che Israele avrebbe avuto la “responsabilità in materia di sicurezza” per l’enclave palestinese per un periodo indefinito dopo la fine del conflitto.