Oltre sei milioni di israeliani sono chiamati alle urne, martedì, per scegliere una nuova leadership, dopo che le politiche dello scorso aprile si erano concluse con uno stallo fra il Likud di Benjamin Netanyahu ed il partito centrista di Benny Gantz. In tutto il paese i seggi sono stati aperti alle 7.00 (ora Svizzera) e si chiuderanno alle 21.00. I risultati definitivi saranno resi noti mercoledì.
Netanyahu ha chiamato a raccolta gli elettori con lo slogan "solo un grande Likud impedirà un governo di sinistra e solo un grande Likud manterrà la destra al potere. Andate e votate Likud". E non è un caso che abbia confermato ai media locali la volontà di annettere, se rieletto, la Valle del Giordano e gli insediamenti ebraici in Cisgiordania. "Tutti", ha insistito, compreso quello di Hebron, una delle più popolose città palestinesi dove vive qualche centinaio di israeliani.
Gantz, che secondo alcuni analisti ha affinato la sua strategia rispetto al voto di aprile, ha risposto colpo su colpo. "Sotto il mio Governo, Blu-Bianco cambierà la direzione di Israele verso una maggiore democrazia. Stop alle divisioni che mirano a separare per governare".
Negli ultimi sondaggi il Likud e Blu Bianco (Kahol Lavan) appaiono ancora affiancati e relativamente lontani dall'obiettivo di raggiungere la maggioranza parlamentare di 61 seggi (cinque mesi fa ne ottennere 35 a testa). Per motivi di sicurezza, dalla scorsa notte restano chiusi i valichi di transito verso la Cisgiordania e verso Gaza.
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