Istanbul, arrestato il sindaco

 
Il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, è stato arrestato oggi (mercoledì) dalla polizia turca, che ha fatto irruzione nella sua abitazione. Imamoglu, figura di spicco dell’opposizione al presidente Recep Tayyip Erdogan, ha confermato l’arresto sui social, dichiarando: “Centinaia di poliziotti si sono presentati alla mia porta e hanno fatto irruzione in casa mia. Ho fiducia nella mia nazione”.

Secondo i media locali, l’ordine di arresto è stato emesso sulla base delle accuse di “estorsione, corruzione, frode e turbativa d’asta da parte di un’organizzazione criminale” e di “favoreggiamento nei confronti dell’organizzazione terroristica PKK”. Oltre al sindaco, nel raid di questa mattina sono state arrestate circa cento persone a lui vicine, tra cui il noto giornalista Ismail Saymaz.

Il CHP (Partito Popolare Repubblicano), principale forza dell’opposizione con cui Imamoglu è stato eletto, ha definito l’operazione “un colpo di Stato contro la volontà nazionale”. Nel frattempo, la Prefettura di Istanbul ha vietato tutte le manifestazioni, comprese le proteste politiche e le letture pubbliche di comunicati stampa, fino al 23 marzo e le contrattazioni alla borsa di Istanbul sono state temporaneamente sospese dopo che l’indice Bist ha segnato un calo del 6,87% in apertura.

Proprio ieri, l’Università di Istanbul aveva annullato il suo diploma di laurea, ritenendolo falso: una decisione che potrebbe compromettere la sua candidatura alla presidenza nel 2028, poiché la laurea è un requisito per correre alle elezioni.

Negli ultimi mesi, Imamoglu è stato coinvolto in diverse indagini, tra cui un’accusa di tentativo di influenzare la magistratura. Nel 2022 era stato condannato a oltre due anni di carcere per insulto a pubblico ufficiale, una sentenza che gli impedirebbe di partecipare alla vita politica, ma che è ancora in fase d’appello.