Il governo italiano guidato da Mario Draghi è ormai agli sgoccioli, dopo che ieri (mercoledì) Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle non hanno partecipato al voto di fiducia in Senato. Che cosa accadrà quindi ora?
La chiarezza manca ancora, ma la tesi più accreditata – come spiegato dalla corrispondente RSI da Roma Anna Valenti al Radiogiornale – è che Mario Draghi alle nove di stamattina (giovedì) andrà alla Camera dei deputati per annunciare le sue dimissioni, che saranno ufficiali al momento in cui salirà al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al quale spetterà poi il compito di decidere cosa fare.
Aggiornamento 9.06: Mario Draghi ha chiesto la sospensione della seduta alla Camera dichiarando l'intenzione di salire al Quirinale a comunicare al presidente della Repubblica le proprie "determinazioni". La sospensione è stata approvata fino a mezzogiorno, termine entro il quale si dovrebbe sapere di più sull'esito dei colloqui Draghi-Mattarella.
Gli scenari
Il Capo dello Stato potrebbe scegliere di nominare un governo di scopo che traghetti il Paese a nuove elezioni, oppure sciogliere le camere e indire nuove elezioni. Proprio come auspica Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia, che tra l'altro ha il vento in poppa e ha quindi tutto da guadagnare da un nuovo voto.
La prima data utile è il 2 ottobre e, per garantire la stabilità, Mattarella potrebbe chiedere a Draghi di restare per il disbrigo ordinario finché non ci sarà il nuovo governo.
La preoccupazione è comunque molta, soprattutto per la stabilità economica del Paese. Oggi la Banca centrale europea deciderà l'innalzamento dei tassi di interesse e potrebbe essere rischioso per il debito pubblico italiano. E poi c'è la crisi generata da inflazione e caro energia. Insomma, non un gran periodo per aprire una crisi di governo.