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Johnson, dimissioni e un altro scandalo

Il primo ministro britannico uscente al centro di nuove polemiche per la sua festa di matrimonio, mentre è partita la corsa alla sua successione

  • 8 luglio 2022, 16:31
  • 20 novembre, 15:33
01:26

RG 12.30 del 08.07.22: la corrispondenza di Giancarlo Ciccone

RSI Info 08.07.2022, 16:34

  • Keystone
Di: ATS/EnCa 

A sole 24 ore dall’annuncio della sua rinuncia alla carica di premier tra qualche mese, quando il Partito conservatore britannico avrà scelto chi lo sostituirà, e la fine della sua posizione ai vertici degli stessi tories alla luce degli scandali che l’hanno investito in questi ultimi mesi, Boris Johnson non si smentisce e finisce in un'altra situazione scomoda per lui e per i conservatori.

Si è infatti accesa la polemica nel Regno Unito contro l’ex sindaco di Londra, alla luce del suo progetto di dare un party di matrimonio - saltato all'epoca delle nozze nel 2021 a causa delle limitazioni della pandemia da Covid-19 - a fine luglio nella residenza ufficiale di campagna dei primi ministri britannici di Chequers.

Sono in particolare i tabloid popolari, di diverso orientamento politico, a criticare ciò che sarebbe da tempo un desiderio di Boris e della moglie Carrie. Ci sarebbe perfino una data per l'evento in grande stile: sabato 30 luglio. Gli amici però smentiscono queste voci, dicendo che vuole rimanere in carica temporaneamente per senso del dovere.

E anche il giorno dopo la fine della sua leadership sul Regno Unito, Johnson fa spallucce a chi lo critica e ha ripetuto di esser orgoglioso dei suoi risultati – dal porre in atto la Brexit al sostegno concreto all’Ucraina aggredita dalle truppe russe. Proprio a Zelensky ha infatti telefonato giovedì pomeriggio, pochi istanti dopo aver reso pubblica la sua decisione di farsi da parte.

Del resto, il 58enne ex giornalista venerdì è stato all’altezza del suo ruolo da uscente, essendo tra i primi a esprimere il suo sgomento alla notizia dell’attentato contro l’ex omologo giapponese Shinzo Abe, porgendo le condoglianze alla famiglia del politico e al Giappone intero quando il 67enne Abe non è scampato alle gravi ferite infertegli dall’attentatore.

Nel frattempo, si è aperta la corsa alla sua successione alla guida del partito e del Paese, con tanti colonnelli, qualche outsider ma nessun vero generale riconosciuto. Per quanto sia presto per fare previsioni, spiccano comunque i nomi di Rishi Sunak (figura emergente di radici familiari indiane divenuto cancelliere dello Scacchiere e responsabile della politica economica sotto Johnson a meno di 40 anni) e di Liz Truss (ministra degli Esteri dopo essere stata Segretario di Stato per il commercio internazionale) che sembrano quelli su cui si puntano, al momento, i riflettori. Proprio la 46enne Truss ha fatto scalpore giovedì sera, lasciando il G20 in Indonesia per tornare di fretta in patria, dove in molti la vedono come la terza leader donna fra i tories, una nuova Lady di Ferro dopo Margaret Thatcher e la meno incisiva Theresa May.

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Gli scandali di Boris Johnson

Telegiornale 07.07.2022, 20:00

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