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Kiev passa al contrattacco

Le forze ucraine bombardano l'isola dei Serpenti nel Mar Nero, occupata da Mosca, come pure postazioni russe presso Mykolaiv - Missione Guterres a Mosca senza esiti

  • 27 aprile 2022, 10:18
  • 20 novembre, 16:02
01:25

RG 07.00 del 27.04.2022 - La corrispondenza di Walter Rauhe

RSI Info 27.04.2022, 09:54

  • Keystone
Di: ATS/Reuters/EnCa 

A nove settimane dall’invasione russa dell’Ucraina la giornata è iniziata con le fiamme che hanno devastato un deposito di munizioni presso la località di Staraya Nelidovka nella regione russa di Belgorod, vicino al confine con l'Ucraina. La notizia è stata diffusa dal governatore della regione Vyacheslav Gladkov, il quale ha affermato che non sono stati segnalati danni a edifici residenziali o vittime civili e di esser stato svegliato in piena notte "da un forte rumore, come un’esplosione". Ha poi precisato che mentre scriveva il post su Telegram, ha sentito altre tre deflagrazioni.

Kiev, del resto, ha attaccato mercoledì mattina l’isola dei Serpenti, nel Mar Nero, distruggendo il posto di comando e il sistema missilistico antiaereo che Mosca ha collocato sull’isola. Quest’ultima è stata teatro di un episodio di resistenza dei marinai ucraini di stanza sull'isola a inizio conflitto contro l’incrociatore russo Moskva, poi affondato.

L’esercito dell’Ucraina è andato oltre e in una nota segnala: "Le nostre truppe continuano a combattere sulla frontiera occupata. Il nemico ha cercato di avanzare verso la regione di Mykolaiv vicino ai villaggi di Tavriyske e Nova Zorya, ma non ha avuto successo, ha subito perdite significative e si è ritirato". Ma è d’altronde vero che l’impegno dei soldati russi non cala, dal 24 febbraio hanno lanciato sull'Ucraina ben 1'300 missili e non sono mancati nemmeno nella notte e nel primo mattino di mercoledì gli attacchi contro postazioni militari e nuclei residenziali in varie zone dell’Ucraina, come Rivne, nell’ovest, o Poltava, situata nel centro del Paese.

La diplomazia torna da Mosca a mani vuote

Intanto è già calato il silenzio sulla missione del segretario generale dell’ONU Antonio Guterres a Mosca, dove ha trovato un muro insormontabile nella richiesta non negoziabile di Vladimir Putin di vedersi ceduti il Donbass e la Crimea prima di ogni cosa. Una risposta che chiude ogni spiraglio sperato dall’ex ministro portoghese, considerato che da sempre il Governo ucraino rimarca che non cederà un solo centimetro di territorio all’invasore. Proprio in giornata il capo di Stato ucraino Volodymyr Zelensky incontrerà Antonio Guterres a Kiev.

E il peso relativo dei risultati offerti dall’incontro durato un’ora tra Guterres e Putin lo confermano le stesse Nazioni Unite, le quali hanno reso noto che le operazioni per stabilire un gruppo di contatto umanitario e una collaborazione con la Croce Rossa per assistere i cittadini di Mariupol inizieranno “sul campo non appena possibile” – il che equivale a un impasse rispetto a quanto già accadeva in precedenza. Senza contare che per il consigliere del sindaco della città martire Petro Andryuschenko, un "corridoio verde" garantito dai russi non sarà altro che una trappola, come ha scritto su Twitter.

Per Kiev è stato indubbiamente più fruttifero il meeting dei 40 Paesi incontratisi martedì in Germania e dal quale esce rafforzata la collaborazione militare in suo favore e il sostegno incondizionato di Washington alla causa ucraina. In questo frangente si è evidenziato pure il cambio di rotta di Berlino, che invierà a Kiev blindati Gepard con cannoni antiaerei e altre attrezzature belliche.

Il sostegno alla causa ucraina è trasversale e si conferma anche negli eventi mondani di tutto l'Occidente. Martedì sera alla prima del sequel del film sulla saga di "Downtown Abbey", l'attore Hugh Bonneville portava una bandiera ucraina sulla sua giacca. E sempre nelle ultime ore la Federazione internazionale di hockey su ghiaccio (IHF) ha cancellato San Pietroburgo come sede dei Mondiali nel 2023.

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