Ci è voluta una maratona notturna ma ieri (mercoledì), a Roma, la Camera dei deputati italiana ha approvato in via definitiva la legge sull’Autonomia differenziata: un provvedimento voluto dal ministro leghista degli Affari regionali Roberto Calderoli e salutato come un’importante vittoria dal vicepremier Matteo Salvini.
In aula è successo un po’ di tutto, con applausi da una parte e urla “vergogna” dall’altra, tricolori e inno di Mameli dai banchi dell’opposizione, bandiere delle regioni e della Serenissima che sventolavano dagli scranni della Lega.
La riforma – che concede alle Regioni che lo richiedono maggiori autonomie in 23 ambiti, tra cui sanità e istruzione – è passata con 172 sì, ma senza i voti dei tre deputati calabresi di Forza Italia, secondo i quali servivano “un ulteriore approfondimento e imprescindibili migliorie”.
“Più autonomia, più coesione, più sussidiarietà - ha invece esultato sulle reti sociali la presidente del Consiglio Giorgia Meloni - Un passo avanti per costruire un’Italia più forte e più giusta. Avanti così, nel rispetto degli impegni presi con i cittadini”.
Ovviamente anche la Lega ha esultato, con il segretario Matteo Salvini che l’ha definita “una giornata storica”. “Mi tremano le gambe per l’emozione - ha detto da parte sua Calderoli -, un voto che scrive una pagina di storia per tutto il paese”.
Annunciato il referendum abrogativo
Nel frattempo le opposizioni hanno però già annunciato una raccolta firme per il referendum abrogativo. Un voto che mette tutti d’accordo: Partito Democratico, Movimento cinque stelle, Alleanza Verdi-Sinistra, Più Europa, Azione e Italia viva.
“Meloni ha piegato la testa davanti ai ricatti della Lega. E meno male che diceva di non essere ricattabile - ha detto la segretaria PD, Elly Schlein - A questo punto cambino il nome in Brandelli d’Italia. O Fratelli di mezza Italia, visto che la stanno spaccando in due. Continueremo a batterci insieme alle altre opposizioni”.
Da parte sua Giuseppe Conte, leader de M5s, ha scritto in un post: “Spaccano l’Italia col favore delle tenebre, condannando il Sud e le aree più in difficoltà del Paese al peggioramento di sanità, istruzione, trasporti. Continueremo a contrastarli in tutti i modi: in Parlamento e nelle piazze”.