La scommessa vinta di Giorgia Meloni

Giorgia Meloni ha vinto la sua scommessa, facendo delle elezioni europee un referendum sull’operato del suo Governo. A spoglio praticamente completato, Fratelli d’Italia esce addirittura rafforzato rispetto alle elezioni di due anni fa e sfiora il 29% dei voti, con una progressione di quasi tre punti. Dalle scorse europee, il dato è quadruplicato. E anche tutta la maggioranza che la appoggia appare rinsaldata, con Forza Italia vicino al 10% e la Lega che certo crolla rispetto al 2019 - quando ottenne i favori di quasi un elettore su tre - ma con il 9% fa comunque persino un pochino meglio che nel 2022.

E questo ha fatto dire a Meloni che l’Italia “ha il Governo più forte d’Europa”, mentre i leader dell’asse franco-tedesco sono stati severamente puniti dalle urne. Roma spera di capitalizzare questo fatto in termini di influenza al vertice del G7 che inizia giovedì e in seno all’Unione.

Vince anche il Partito Democratico sotto la guida di Elly Schlein, che accorcia le distanze rispetto alla formazione della premier e con il 24% riesce non solo a ottenere il suo miglior risultato degli ultimi cinque anni ma anche a porsi come una valida alternativa, mentre i Cinque Stelle crollano al 10%, un minimo storico. “Siamo il partito che cresce di più”, ha dichiarato la capofila del PD. Alla sua sinistra, l’Alleanza Verdi e sinistra ha fatto segnare un sorprendente 6,7%, mentre non arrivano alla soglia di sbarramento né Carlo Calenda con Azione né l’ex premier Matteo Renzi.

Al di là della forza dei singoli partiti, un dato ancora spicca, quello della partecipazione. Per la prima volta in un’elezione di respiro nazionale si è scesi in Italia sotto il 50%. Per eleggere i 76 rappresentanti della Penisola nell’Europarlamento si è recato al seggio solo il 49,7% degli aventi diritto.