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L'Afghanistan in bilico

Le truppe americane accelerano il ritiro previsto per l'11 settembre, mentre i talebani avanzano in diverse località del Paese

  • 26 giugno 2021, 20:47
  • 20 novembre, 20:09
02:46

RG 18.30 del 26.06.2021 - La corrispondenza con Giuliano Battiston dall'Afghanistan

RSI Info 26.06.2021, 20:47

  • reuters
Di: eb/AP 

L'esercito americano sta riducendo sempre di più la sua presenza in Afghanistan. Il ritiro sarà completato entro l'11 settembre, come annunciato dal presidente Joe Biden, mettendo fine a una guerra di quasi 20 anni che ha avuto un costo umano altissimo. Ma più della metà delle truppe sono già state richiamate e il disimpegno è destinato a concludersi nel giro di poche settimane. Ad agosto, infatti, dovrebbe rimanere soltanto qualche centinaio di militari per garantire la sicurezza ai diplomatici e presidiare l'aeroporto di Kabul.

Poi, l'Afghanistan "dovrà decidere il suo futuro", ha detto Biden prima di un incontro con i leader del Paese, sabato alla Casa Bianca. Ma intanto, proprio in queste settimane, i combattimenti tra le forze afgane sostenute dagli Stati Uniti e i talebani sono aumentati. Secondo una stima del Pentagono, il gruppo radicale islamista ora controlla più di 80 dei 419 centri distrettuali del Paese. E la sua avanzata continua, facendo crescere i timori sul possibile collasso del Governo afgano e dell'esercito nazionale.

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Una donna afgana prega di fronte a un cimitero delle vittime di attacchi a Kabul

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Stati Uniti "senza scelta"

"Se l'Afghanistan viene abbandonato completamente, senza sostegno, senza impegno, c'è il pericolo che possa trasformarsi ancora una volta in un rifugio per gruppi terroristici", ha dichiarato Abdullah Abdullah, politico afgano che guida l'Alto Consiglio per la riconciliazione nazionale (HCNR) in un'intervista durante la visita a Washington. Intanto, il segretario di Stato americano, Anthony Blinken, ha ammesso il "pericolo" legato all'avanzata dei talebani, ma dall'altra parte ha spiegato che per gli Stati Uniti non c'era altra via.

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Da sinistra: Abdullah Abdullah, capo dell'Alto Consiglio per la riconciliazione nazionale, il presidente afgano Ashraf Ghani e il presidente americano Joe Biden alla Casa Bianca

  • keystone

L'amministrazione Biden, ha detto Blinken parlando venerdì a Parigi, è giunta alla conclusione che non ritirare le truppe statunitensi - come l'ex presidente Trump aveva promesso ai talebani nel febbraio 2020 - sarebbe stata una cattiva scelta, dal momento che il gruppo estremista avrebbe ripreso gli attacchi contro le forze statunitensi, provocando un'escalation della guerra.

Il presidente afgano Ashraf Ghani, dopo il suo incontro alla Casa Bianca, ha fatto sapere di essere riuscito ad assicurarsi il sostegno finanziario degli Stati Uniti: un appoggio essenziale per mantenere in piedi il Governo e le sue forze di fronte all'offensiva dei talebani.

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Una protesta a Kabul degli interpreti che hanno collaborato con gli americani

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La paura di chi resta

Se il gruppo islamista dovesse arrivare al potere, spazzerebbe via i passi avanti fatti in tema di diritti delle donne afgane, secondo gli analisti dell'intelligence statunitense. Intanto, migliaia di interpreti e traduttori stanno cercando di lasciare il Paese con l'aiuto degli Stati Uniti: le richieste sono già 9'000, ma potrebbero raddoppiare.

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