I Paesi membri dell'Unione Europea non pagheranno il gas russo in rubli: lo hanno dichiarato giovedì alcuni alti funzionari dell'UE, ricordando che la scadenza per i prossimi pagamenti è prevista per il 20 maggio. La presa di posizione arriva dopo che Mosca ha annunciato lo stop alle forniture verso Polonia e Bulgaria come ritorsione per il mancato uso della valuta russa.
Stop al gas russo in Polonia e Bulgaria
Telegiornale 27.04.2022, 14:30
"Quello che sappiamo, e su questo c'è consenso da parte di tutti gli Stati membri, è che nessuno è disposto a pagare" in rubli, hanno dichiarato i funzionari durante un incontro con la stampa.
Le sanzioni contro la Russia, secondo le fonti europee, non vietano l'impegno di un Paese con Gazprom o Gazprombank, a patto che i pagamenti delle forniture di gas continuino ad avvenire in euro o in dollari "in linea con i contratti esistenti" e stipulati prima del decreto varato dal Cremlino lo scorso 31 marzo, secondo il quale i contratti sono rispettati solo dopo la conversione in rubli delle somme dovute.
Mercoledì, i leader europei hanno criticato la decisione della Russia di interrompere le forniture verso Polonia e Bulgaria (che sono Paesi UE e membri della NATO), definendola "ricattatoria" e accusando il Cremlino di voler dividere l'Occidente sul suo sostegno all'Ucraina.
Intanto, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, durante un viaggio in Giappone, ha dichiarato che anche la Germania si sta preparando all'eventualità che la Russia tagli le forniture di gas.