Il presidente Volodymyr Zelensky ha ordinato lunedì all'esercito ucraino di rafforzare la difesa della città di Bakhmut, epicentro dei combattimenti nell'est del Paese, smentendo le ipotesi di un suo ritiro di fronte alle truppe russe che da mesi cercano di accerchiare la città simbolo. Al contrario, i funzionari ucraini hanno affermato che la difesa di Bakhmut è già stata un "successo strategico" nel mobilitare e indebolire le forze offensive russe, che hanno subito pesanti perdite senza ottenere un vantaggio decisivo.
"Ho detto allo Stato maggiore di trovare le forze appropriate per aiutare i nostri ragazzi a Bakhmut", ha detto Zelensky nel suo videomessaggio quotidiano di lunedì sera, ribadendo che "nessuna parte dell'Ucraina può essere ceduta" alla Russia.
Mentre le voci di un ritiro tattico si sono rincorse nell'ultima settimana, la presidenza ucraina aveva detto in precedenza che i comandanti delle forze armate si erano "pronunciati a favore del proseguimento dell'operazione difensiva e del rafforzamento delle posizioni ucraine a Bakhmut" nel corso di un incontro con il capo di Stato.
Bakhmut, una città di circa 70'000 abitanti prima della guerra, è diventata un simbolo della lotta tra russi e ucraini per il controllo della regione industriale del Donbass a causa della durata della battaglia e delle pesanti perdite subite da entrambe le parti. Nelle ultime settimane le truppe russe sono avanzate a nord e a sud della città, tagliando una parte delle quattro vie di rifornimento ucraine e lasciando come via d'uscita solo quella che conduce più a ovest, verso Chasiv Yar.
Mentre alcuni analisti mettono in dubbio l'utilità per Kiev di mantenere la città ormai devastata, il think tank americano ISW ha dichiarato martedì in una nota su Twitter che la difesa di Bakhmut ha in realtà "senso strategico", in quanto "continua a esaurire gli effettivi e le attrezzature militari della Russia".
Kiev continua a difendere Bakhmut
Telegiornale 06.03.2023, 20:00