L'Ucraina riprende terreno

Dall'inizio di settembre le forze di Kiev, nel quadro della loro controffensiva nel nord-est dell'Ucraina, hanno riconquistato ai russi più di 3'000 chilometri quadrati di territorio.

È quanto ha dichiarato in una nota diffusa oggi, domenica, il comandante supremo dell'esercito ucraino Valeri Zaloujny. Intorno a Kharkiv "abbiamo iniziato ad avanzare non solo al sud e all'est, ma anche verso nord. Siamo a 50 chilometri dalla frontiera" con la Russia, ha precisato.

Le dichiarazioni dall'Ucraina sembrano trovare riscontro negli effettivi sviluppi sul terreno. Le forze russe intorno alla città di Izjum, un importante centro logistico nell'est del Paese, hanno in effetti ricevuto l'ordine di ridispiegarsi nella regione di Donetsk, ha dichiarato nelle ultime ore il ministero della difesa russo. E per Mosca si tratta della più severa battuta d'arresto dall'offensiva interrotta lo scorso marzo contro l'agglomerato di Kiev.

E intanto si registra un consistente flusso di persone in fuga verso la Russia dall'area di Kharkiv, che è al centro del contrattacco ucraino. A indicarlo è stato il governatore della regione di frontiera russa di Belgorod. "Nel corso delle ultime 24 ore, migliaia di persone hanno attraversato il confine", ha dichiarato in un video pubblicato sul suo account Telegram.

Dmytro Kuleba, il ministro degli esteri ucraino, sottolinea quindi il ruolo degli armamenti forniti dall'Occidente per fronteggiare le forze di Mosca. "Ringrazio i partner che hanno risposto al nostro appello: i successi sul campo di battaglia sono successi condivisi" e "i rifornimenti tempestivi avvicinano la vittoria e la pace", ha dichiarato via Twitter, con riferimento agli esiti della controffensiva in atto.