Il presidente cinese Xi Jinping e il suo omologo della Siria Bashar al-Assad si sono incontrati venerdì ad Hangzhou a margine dei Giochi Asiatici per la nascita di una nuova “partnership strategica”. È stato un incontro determinante considerando che per Assad si tratta del primo appuntamento internazionale (al di fuori della Lega Araba) da anni. Damasco, a lungo paralizzata dalle sanzioni occidentali a causa della guerra civile iniziata nel 2011, è infatti alla ricerca di relazioni commerciali ed economiche più indipendenti con la Cina per la sua posizione di rilievo a livello globale.
Nel suo discorso, Xi ha ribadito l’opposizione di Pechino alle interferenze straniere culminate nelle sanzioni ai danni della Siria, rimarcando la posizione più volte sostenuta dalla Repubblica Popolare sulla scena internazionale. “La Cina sostiene l’opposizione alle interferenze straniere e al bullismo unilaterale ed è disposta a continuare a lavorare con la Siria nell’interesse di una cooperazione amichevole, a salvaguardare l’equità e la giustizia internazionale”, ha dichiarato Xi nel suo incontro con Assad.
Oltre alla firma di diversi accordi bilaterali, il leader cinese ha inoltre confermato che la Cina avrà il suo ruolo nella ricostruzione post-bellica della Siria e ha annunciato che saranno rafforzati i progetti nelle infrastrutture così come previsto dal memorandum sulla Nuova Via della Seta siglato con il governo siriano nel 2022. Iniziativa che secondo il leader cinese potrebbe in questo caso contribuire ulteriormente alla pace regionale (e mondiale) aiutando la Siria a migliorare in primo luogo le relazioni con gli altri paesi arabi.
La Siria potrebbe offrire a Pechino nuove opportunità di cooperazione in ambito commerciale, economico ma anche digitale. Il paese mediorientale dispone di abbondanti risorse e opportunità di investimento per le aziende cinesi ma la scarsa sicurezza e la precaria situazione finanziaria attuali potrebbero rappresentare un deterrente agli investimenti da parte cinese.
Per la Cina è importante esserci: la presa di posizione di Pechino potrebbe aiutare Damasco a riconquistare il suo status regionale (e globale) e allo stesso tempo ampliare la presenza e gli interessi strategici cinesi in Medio Oriente dove è già allineata con Arabia Saudita e Iran.
Il commento di Elisa Tirarbassi
Telegiornale 23.09.2023, 12:42