La Harris e Trump pronti per il “rush finale”

Kamala Harris, decisa a enfatizzare la posta in gioco delle elezioni in dirittura d’arrivo, è stata circondata giovedì in Georgia da Barack Obama e dal cantante Bruce Springsteen per il suo ritorno in questo Stato chiave del sud-est degli Stati Uniti.

Di fronte a Donald Trump, che mercoledì ha definito pubblicamente “fascista”, la vicepresidente ha deciso di concentrarsi sulla difesa della democrazia in vista del 5 novembre, in un momento in cui nessun sondaggio è in grado di separare la candidata democratica dall’ex presidente repubblicano.

Il suo rivale si sta recando nel sud-ovest, in Arizona, un altro Stato che sarà decisivo in queste elezioni seguite da tutto il mondo. Anche il repubblicano, a modo suo, vuole drammatizzare la posta in gioco delle elezioni, presentandosi come un baluardo contro il presunto declino della prima potenza mondiale.

In un’intervista di giovedì, ha promesso che, in caso di vittoria, licenzierà “in pochi secondi” il procuratore speciale incaricato di indagare sul suo ruolo nell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Trump, che ha intimorito gli alleati degli USA durante il suo mandato, ha anche paragonato l’UE a una “mini-Cina” in termini di commercio, a causa della mancanza di opportunità, a suo avviso, per i prodotti americani sul mercato europeo.

I due candidati stanno concentrando i loro sforzi sui sette “swing states”, nei quali nessuno dei due è riuscito ad estendere il proprio vantaggio oltre il margine di errore: Georgia e Arizona, ma anche Nevada, Pennsylvania, North Carolina, Michigan e Wisconsin.

Kamala Harris non ha potuto contare a lungo sull’entusiasmo del suo ingresso a sorpresa nella campagna elettorale a luglio, dopo il ritiro del presidente Joe Biden, e di fronte a un Donald Trump la cui base rimane immancabilmente fedele.

In Georgia, giovedì, Harris si è affidata a un gigante della politica e a una star della musica per riguadagnare slancio in uno Stato conteso dove quasi un terzo degli elettori ha già votato in anticipo. La candidata democratica, 60 anni, si è infatti presentata per la prima volta sul palco con l’ex presidente Barack Obama, che ha già dato più volte la sua disponibilità a favore della donna che potrebbe diventare la prima presidente nera.

Martedì a Detroit ha dipinto Donald Trump come un pericolo per la stessa coesione del Paese: “Una delle cose più inquietanti di queste elezioni, della traiettoria di Trump in politica, è che molti di noi, comprese le brave persone, le persone che conosciamo, sembrano improvvisamente pronti ad abbandonare i nostri valori”.

Secondo la stampa americana, venerdì sarà Beyonce a esibirsi a un comizio elettorale di Kamala Harris in Texas, uno Stato repubblicano dove la candidata democratica intende denunciare il divieto di ricorrere all’aborto.

Donald Trump, che in caso di elezione sarà il presidente più anziano a prestare giuramento, sta continuando il suo ritmo frenetico di comizi elettorali in tutto il Paese. Il candidato 78enne è stato in Arizona dove ha parlato della crisi degli alloggi e di altri argomenti non legati al suo discorso di base, per poi lanciarsi in commenti improvvisati, anche disarticolati, contro l’avversaria.

In seguito, in prima serata, dovrebbe recarsi a Las Vegas per parlare a un’associazione di giovani ultraconservatori. Orde di sostenitori con cappelli rossi continuano ad affollare i comizi della sua campagna elettorale, nella ferma convinzione che il loro beniamino - condannato per un reato penale alla fine di maggio e bersaglio di due tentativi di assassinio - sia vittima di una vasta operazione di persecuzione politica.