La NATO si trova in "uno stato di morte cerebrale": così si è espresso il presidente francese Emmanuel Macron in un'intervista pubblicata giovedì sull'Economist. L'inquilino dell'Eliseo, sostenendo che l'Europa "si trova al bordo di un precipizio guardando la situazione geopolitica attuale", invita i suoi alleati a svegliarsi così da poter tenere sotto controllo il destino del continente.
Il disimpegno degli Stati Uniti, che "ci voltano le spalle sulla scena internazionale, costringe gli europei a rivalutare la realtà dell'Alleanza Atlantica oggi", ha sottolineato Macron, sostenendo che per la prima volta "abbiamo un presidente americano che non condivide l'idea di un progetto europeo, e la politica americana è dunque disallineata con questo iniziativa". Il riferimento è a Donald Trump.
"Le conseguenze di questo - prosegue - le vediamo con quello che sta accadendo in Siria in questo momento: il garante ultimo, l'ombrello che ha reso l'Europa più forte, non ha più lo stesso rapporto con l'Europa. Questo perché la nostra difesa, la nostra sicurezza e gli elementi della nostra sovranità devono essere considerati come propri".
Appellandosi all'articolo 5 del Trattato Nord Atlantico che ha portato alla nascita della NATO nel 1949, e sempre riferendosi al conflitto in Siria, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di Bashar al Assad di rispondere alla Turchia, membro della NATO, si domanda se tutti sarebbero pronti, come indica l'articolo, a un attacco armato. Nell'articolo infatti è scritto che i paesi membri "concordano sul fatto che, se un tale attacco si verifica, ognuno, nell'esercizio del diritto di autodifesa individuale o collettivo, riconosciuto ai sensi dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti attaccate".
In conclusione per il presidente francese bisogna "prendere coscienza di questa realtà" e "ritrovare la sovranità militare europea e riaprire un dialogo strategico con la Russia".
Le reazioni
La cancelliera tedesca Angela Markel in reazione alla posizione di Macron, reputata da lei "radicale", ha dichiarato: "Non credo che questo giudizio inopportuno sia necessario, anche se abbiamo dei problemi, anche se dobbiamo metterci rimetterci in sesto".
A pensarla diversamente da Macron è anche il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg che ha sostenuto che quest'ultima è rimasta "forte", e ha osservato che gli Stati Uniti e l'Europa "hanno lavorato insieme più di quanto abbiamo fatto per decenni".
La portavoce del Ministero degli esteri russo, Maria Zakharova, ha definito le dichiarazioni del presidente francese "vere e riflessive", "parole d'oro".