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La NATO sfida Putin: “L’Ucraina entrerà nell’Alleanza”

Nella dichiarazione finale del suo 75esimo summit verrà usato il termine “irreversibile”. Annunciata la fornitura di nuovi mezzi di difesa antiaerea

  • 9 luglio, 22:39
  • 10 luglio, 07:47

RG 07.00 del 10.07.2024 La corrispondenza di Andrea Vosti

RSI Info 10.07.2024, 07:47

  • Keystone
Di: ATS/RSI Info

L’adesione dell’Ucraina alla NATO sembra ormai solo una questione di tempo. All’indomani dei nuovi attacchi della Russia contro un ospedale pediatrico a Kiev, al suo 75esimo summit a Washington, iniziato martedì, l’Alleanza atlantica alza la voce contro Vladimir Putin rafforzando il suo impegno nei confronti di Volodymyr Zelensky e garantendogli il tanto agognato ingresso nel patto difensivo più potente e duraturo della storia.

Secondo quanto hanno rivelato due funzionari al sito Politico.com, nella dichiarazione finale la NATO userà il termine “irreversibile” per definire il percorso di Kiev verso l’adesione, stabilendo questa volta nero su bianco una scadenza. “Non si tratta di se ma di quando”, aveva dichiarato qualche settimana fa Joe Biden e ora, sotto la sua guida, l’Alleanza sta per compiere un decisivo passo in avanti, anche se non ci sarà ancora l’invito formale ad aderire. Su questo, Washington prima fra tutti è cauta.

Si apre il vertice Nato

SEIDISERA 09.07.2024, 18:25

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Nella bozza, che sarà finalizzata e pubblicata nelle prossime 24 ore, si dichiarerebbe infatti esplicitamente che, una volta attuate tutte le riforme democratiche, l’Ucraina sarà “a tutti gli effetti” il 33esimo membro della NATO. Una svolta storica per il Paese di Zelensky e il peggiore degli incubi per la Russia, che ha già avvertito di voler seguire il summit “il più attentamente possibile”. “L’Alleanza vede la Russia come suo nemico e avversario e partecipa al conflitto in Ucraina, lottando per l’Ucraina”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.

Nuovi mezzi di difesa antiaerea

Basterebbe la garanzia di adesione per rendere memorabile questo vertice di Washington, ma per il presidente ucraino le buone notizie non finiscono qui. Proprio in apertura del vertice, il presidente statunitense Joe Biden ha annunciato la fornitura a Kiev di nuovi sistemi di difesa antiaerea: quattro batterie di Patriot e una di SAMP/T di fabbricazione franco-italiana. “Stiamo facendo e faremo sempre di tutto perché i terroristi russi perdano”, ha dichiarato Zelensky al suo arrivo nella capitale americana. Il presidente ucraino ha però invitato la NATO ad agire subito, perché “Putin sta aspettando novembre”, ovvero l’eventuale vittoria di Donald Trump alle presidenziali statunitensi. Il segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg ha, da parte sua, condannato il massiccio attacco russo di lunedì sottolineando che in questi giorni “saranno prese decisioni per rafforzare ulteriormente il nostro sostegno a Kiev: la Russia deve accettare una soluzione in cui l’Ucraina prevalga come nazione sovrana e indipendente”.

“La prevenzione della guerra grazie alla deterrenza”

Oltre alla creazione di un comando NATO a Wiesbaden, in Germania, per coordinare aiuti, addestramento e logistica per Kiev, gli altri punti fondamentali che il vertice negli Stati Uniti intende finalizzare per blindare l’Ucraina anche in caso di un cambio alla Casa Bianca sono la creazione di un fondo per assicurare un flusso di denaro continuo a Kiev e il trasferimento a Bruxelles, nel quartier generale della NATO, del coordinamento del Gruppo di contatto. Infine, attribuire più poteri al generale Christopher Cavoli, a capo del Comando supremo delle potenze alleate in Europa, un uomo di Biden che gli alleati intendono far rimanere al suo posto, rafforzato, anche in caso di vittoria di Donald Trump. Con il rischio non così remoto che il nuovo inquilino della Casa Bianca non sia né propenso a continuare a fornire aiuti all’Ucraina né a tollerare che gli Stati Uniti spendano di più per la difesa, Stoltenberg ha annunciato che gli alleati firmeranno un impegno ad aumentare i loro investimenti.

D’altra parte quando Biden si è insediato erano soltanto 9 i Paesi che spendevano il 2% del PIL, oggi sono oltre 23. “Il 2% è il minimo, dobbiamo fare di più”, ha ammonito il segretario generale al Forum dell’industria della difesa ricordando che dieci anni fa erano soltanto due gli alleati che investivano quella percentuale. “Il principale obiettivo della NATO è la pace, la prevenzione della guerra grazie alla deterrenza. Questo è possibile soltanto investendo nella difesa”.

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