E’ continuata martedì la convention repubblicana, che ha visto in particolare intervenire la first lady Melania, oltre a Eric e Tiffany Trump, figli del presidente uscente. La seconda serata è cominciata con una preghiera del pastore Norma Urrabazo per Jacob Blake e la famiglia dell'afroamericano colpito ripetutamente alle spalle dalla polizia a Kenosha, in Wisconsin, scatenando proteste.
Melania Trump: "Donald ha energie per guidare la nazione"
Parlando dal Giardino delle rose della Casa Bianca, nel suo discorso Melania ha rimarcato: "Mio marito Donald Trump si batte per voi, a prescindere da quello che dicono i media. Non è un politico tradizionale, lui richiede azioni. Ci tiene. Ha a cuore il futuro dell'America".
L'ex modella di origine slovena, 50 anni, ha poi posto l’accento sulla devastazione causata dal virus. "Da marzo le nostre vite sono cambiate radicalmente. So che molte persone sono preoccupate”, ha spiegato, per poi promettere che "Donald farà fatto tutto il possibile per prendersi cura di tutti” e "denunciare gli attacchi" in quest'ambito da parte democratica e il "gossip" diffuso dai media.
La terza moglie del miliardario newyorkese ha segnalato inoltre che “Donald ha le energie e l'entusiasmo per guidare questa nazione", mentre in merito alle violenze di questi ultimi mesi legate alle proteste razziali Melania ha chiesto: "Basta violenze e vandalismi fatti in nome della giustizia. Riflettiamo sui nostri errori del passato".
Dal canto suo Eric Trump si è detto convinto che "grazie a mio padre l'America è tornata un Paese rispettabile", ribadendo poi il concetto secondo cui con la presidenza di Donald “la libertà non sarà mai una cosa del passato". Gli ha fatto eco la sorella Tiffany dichiarando che “i media manipolano i fatti. Mio padre è l'unico che li combatte, lui non scappa dalle sfide ma sogna in grande per questo Paese".
Pompeo: "Con Trump USA e mondo più sicuri"
Oltre a Melania Trump e ai due figli del presidente, martedì sera da Gerusalemme dove è in missione si è espresso anche il segretario di Stato Mike Pompeo, il quale in un discorso registrato si è focalizzato sui successi di Trump nel rendere l'America e il mondo più sicuri e sulla promozione dell'America first in politica estera, tra la sconfitta del sedicente Stato islamico, l'isolamento di Teheran, il contenimento di Pyongyang, il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele e della sua sovranità sulle alture del Golan.
Pompeo si è detto convinto che l’attuale inquilino della Casa Bianca abbia anche reso la NATO "più forte", consentendo nel contempo al mondo di alzare “il sipario sull'aggressione predatoria del partito comunista cinese": Il capo della diplomazia americana ha poi sostenuto che il presidente "ritiene Pechino responsabile dell'insabbiamento sul coronavirus".
L’intervento di Pompeo ha scatenato l’indignazione del partito democratico e di Joe Biden, che lo hanno accusato di politicizzare la diplomazia americana a scopi elettorali e di violare a spese dei contribuenti lo Hatch Act, la legge che vieta ai funzionari pubblici di fare attività politica. Molti ricordano che i suoi predecessori, i democratici John Kerry e Hillary Clinton, come pure la repubblicana Condoleeza Rice quando ci fu la nomination di John McCain, erano in viaggio all'estero durante le convention ed evitarono assolutamente di comparire.
joe.p./RG/AP