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La crisi turca si tocca con mano

Inflazione ai massimi e svalutazione della lira - Reportage dal Gran Bazar di Istanbul, termometro dell'economia nazionale

  • 12 febbraio 2022, 10:22
  • 20 novembre, 18:42
05:10

Il termometro dell'economia turca

Italo Rondinella 12.02.2022, 11:09

Di: Italo Rondinella 

La Turchia di Erdoğan sta attraversando la peggiore crisi economica da quando il suo partito, AKP (Partito per la giustizia e lo sviluppo), si affermò alle elezioni parlamentari del 2002, segnando il momento di inizio della sua ascesa politica alla guida del Paese.

Quando nel 2018 abbiamo raccontato la sua prima importante battuta d’arresto, dopo 15 anni di crescita economica, i valori dell’inflazione, salita al 20%, e della svalutazione monetaria (per comprare un dollaro ci volevano 6 lire turche) sembravano già impressionanti. Poca cosa rispetto all’oggi in cui, con la complicità, certo, dell’emergenza pandemica planetaria, quelle cifre sono pressoché raddoppiate.

L’anno appena trascorso registra infatti il più alto tasso di inflazione degli ultimi 20 anni, al 36%, con una previsione di peggioramento nel 2022. La forte svalutazione della moneta - che ha perso quasi il 45% del suo valore sul dollaro nel 2021 (per comprare 1 dollaro ci vogliono oggi 13,50 lire turche) - sta comportando un vertiginoso aumento dei prezzi dei beni e dei servizi come il gas naturale e l’elettricità. II costo dei prodotti alimentari cambia così velocemente che le cifre indicate sui banchi dei supermercati sono diverse da quelle alla cassa, perché i commessi non fanno in tempo ad aggiornarle. Anche il numero dei disoccupati risulta in aumento per la crisi di settori importanti come l’edilizia e il turismo.

Il termometro dell'economia nazionale

A soffrire pertanto non sono più solo le classi sociali a basso reddito ma anche il ceto medio imprenditoriale e i dipendenti pubblici che rappresentano la base dell’elettorato conservatore che sostiene il partito di governo. Sebbene non sia la prima volta che i suoi detrattori ne annuncino la morte politica sbagliando la previsione, secondo molti osservatori, a un anno e mezzo dalle elezioni generali del 2023, che coincidono peraltro con il centenario della fondazione della Repubblica, questa crisi economica è il preludio della fine dell'era di Erdoğan.

Il Gran Bazar di Istanbul è da secoli il fulcro del commercio nazionale e regionale, ma anche importantissimo centro finanziario per lo scambio di oro e valuta estera. Siamo tornati tra i suoi vicoli per misurare ancora una volta la temperatura all’economia del Paese e capire se, secondo la voce dei suoi commercianti, questo delicato momento di crisi economica preluda davvero ad una svolta politica.

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