L’automobile completamente autonoma in Svizzera e in Europa non è ancora realtà né lo sarà in un futuro molto prossimo, ma in alcuni luoghi al mondo veicoli nei quali l’umano al volante non è più un conducente già circolano sulle strade. Tra questi, in prima linea, figura l’Arizona che, tra entusiasmo e qualche preoccupazione, è diventata la mecca delle aziende che stanno lavorando ai prototipi delle macchine che un giorno ci troveremo sulle strade.
La particolarità dello Stato americano è data dal fatto che non ha una regolamentazione specifica per i veicoli guidati dall’intelligenza artificiale. Come spiega Kevin Biesty, vicedirettore Dipartimento dei trasporti, “se le auto autonome sono immatricolate, dichiarate, assicurate e rispettano il codice stradale, beh allora vengono trattate come tutti gli altri veicoli”. Una situazione che ha attirato tutti i big del settore: Uber Advanced Technologies le cui quattroruote circolano con un operatore che deve controllare il corretto funzionamento dei sistemi ed essere pronto ad intervenire in caso di problemi, Waymo (la filiale di Google che testa i taxi senza guidatore), General Motors, Lyft, Ford eccetera.
Ma pure l’atteggiamento della politica ha il suo peso. Lo Stato ha fatto dell’accoglienza delle imprese tecnologiche attive nel settore uno dei suoi cavalli di battaglia con l’obiettivo di fare concorrenza alla Silicon Valley della vicina California. “Spero che questo porterà nuovi posti di lavoro e che sarà pratico e sicuro” afferma il governatore Doug Ducey che guida l'Arizona dal 2015.
L’assenza di controllo dei robot con ruote e carrozzeria qualche preoccupazione però lo provoca anche in Arizona. Il motivo lo spiega Jamie Court, presidente dell’associazione Consumer Watchdog: “I produttori di auto puntano proprio a queste zone senza regole. Se i test vengono fatti in città, nel traffico, in mezzo alle altre auto, la situazione può diventare pericolosa, pure drammatica".
Sull’altro fronte replicano che, grazie alla guida autonoma, si prevede di poter ridurre massicciamente gli incidenti, eliminare quasi del tutto le code e liberare l’uomo dall’assillo del volante e del parcheggio.
Diem/TG