I mercenari del gruppo paramilitare russo Wagner non sono più "significativamente" coinvolti nelle operazioni di combattimento in Ucraina, ha reso noto il Pentagono giovedì, due settimane dopo un ammutinamento abortito da parte dei combattenti del gruppo.
Dal canto suo il leader russo Vladimir Putin, in un’intervista rilasciata al giornale russo Kommersant, ha dichiarato giovedì che il gruppo Wagner in sostanza “non esiste”, dopo aver dichiarato a fine giugno che lo Stato russo aveva finanziato lautamente la compagnia militare privata di Evgeny Prigozhin.
In merito a quanto riferito dal Pentagono, il suo portavoce, il generale Pat Ryder, ha precisato che "in questa fase, non vediamo le forze Wagner partecipare in modo significativo alle operazioni di combattimento in Ucraina". Tuttavia, gli Stati Uniti ritengono che "la maggior parte" dei combattenti Wagner si trovi ancora nelle aree dell'Ucraina occupate dalla Russia, ha precisato l’alto ufficiale.
A fine giugno il gruppo paramilitare Wagner, che ha svolto a lungo un ruolo chiave nell'offensiva di Mosca in Ucraina, aveva cercato di rovesciare la leadership militare russa con una rivolta lampo. Prigozhin, il fondatore, aveva insistito sul fatto che la sua rivolta non mirava a rovesciare il Governo ma a salvare i Wagner dallo smantellamento da parte dello Stato Maggiore russo, che accusava di assoluta incompetenza nel conflitto in Ucraina.
Ricordiamo che l'ammutinamento si è concluso la sera del 24 giugno, con un accordo che prevedeva la partenza del capo dei mercenari per la Bielorussia, mentre Vladimir Putin ha offerto ai suoi combattenti di unirsi alle truppe regolari, di partire per la Bielorussia o di tornare alla vita civile.
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Il 12 luglio l'esercito russo ha annunciato di aver ricevuto dal gruppo Wagner più di 2’000 pezzi di equipaggiamento militare, 2’500 tonnellate di munizioni e 20’000 armi leggere. Prigozhin aveva accettato di consegnare le armi dei suoi uomini alle truppe regolari poco dopo l'abbandono della ribellione.
Putin: "Per legge il gruppo Wagner non esiste"
Giovedì Putin ha però dichiarato in un'intervista che in pratica il gruppo paramilitare di Prigozhin “non esiste”. Ha infatti spiegato che "non c'è, non esiste una legge sulle organizzazioni militari private. Semplicemente non esiste" una tale normativa. Di conseguenza, a suo avviso non c'è nessuna possibilità che la compagnia continui nella sua forma attuale, ribadendo perciò che "Wagner non esiste".
Nella stessa intervista il capo del Cremlino ha riferito d’aver offerto ai combattenti mercenari del gruppo Wagner l'opportunità di rimanere in servizio insieme in Russia dopo la loro rivolta, precisando che questa è stata una delle diverse offerte fatte durante un incontro con circa una trentina di combattenti e il loro fondatore Evgeny Prigozhin alla fine del mese scorso, cinque giorni dopo che Wagner ha attuato un'abortita rivolta contro la gerarchia militare russa.
Vero è che Vladimir Putin aveva dichiarato a fine giugno che le finanze della società di catering di Prigozhin sarebbero finite sotto indagine dopo il suo ammutinamento, precisando che la Wagner e il suo fondatore hanno ricevuto quasi due miliardi di franchi dalla Russia nell'ultimo anno.
Parlando a soldati russi durante un incontro al Cremlino, Putin ha detto di aver sempre rispettato i combattenti di Wagner, ma che il gruppo è stato "completamente finanziato" dal bilancio statale. Ha precisato che i Wagner hanno ricevuto 86 miliardi di rubli (oltre 820 milioni di franchi) dal Ministero della Difesa tra il maggio 2022 e il maggio 2023. Inoltre, la società di catering Concord di Prigozhin ha guadagnato 80 miliardi di rubli (763 milioni di franchi al cambio attuale) da contratti statali per la fornitura di cibo all'esercito russo, aveva rimarcato il capo di Stato russo.
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Telegiornale 13.07.2023, 12:30