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La strategia offensiva dell'Ucraina

Kiev dall'inizio della guerra ha differenziato i suoi interventi usando molti strumenti: dai droni agli attentati - L'approfondimento

  • 18 luglio 2023, 05:48
  • 23 luglio 2023, 17:35
L'attacco al ponte di Crimea del 2022

L'attacco al ponte di Crimea del 2022

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Di: Stefano Grazioli

Nel corso della guerra, dall‘inizio dell‘invasione russa nel febbraio del 2022, l’approccio dell’Ucraina è passato gradualmente da quello difensivo a quello offensivo. Già lo scorso autunno, con la riconquista di importanti porzioni di territori nella regione orientale di Kharkiv e in quella meridionale di Kherson, le truppe di Kiev hanno modificato la strategia; dall’inizio di giugno 2023 è partita la controffensiva per riportare sotto controllo anche il Donbass e la Crimea, anche se nel contesto di un conflitto di logoramento si tratta di un’operazione complicata che richiede molto tempo.

Accanto alle manovre della guerra tradizionale però l’Ucraina ha associato iniziative offensive meno convenzionali, che vanno dalle incursioni di droni e agli attentati a personalità di spicco in territorio russo agli interventi di sabotaggio come nel caso più recente del ponte sullo stretto di Kerch. Si tratta di operazioni che sino ad ora non hanno mai avuto impatto decisivo sul corso del conflitto, ma hanno raccolto grande rilevanza mediatica.

I droni

L’utilizzo di droni è avvenuto sia per azioni simboliche, come il tentativo di sorvolare il Cremlino, che per colpire obbiettivi strategici, sia nei territori occupati come la Crimea che nelle regioni russe al confine, come quelle di Belgorod, Bryansk e Krasnodar. Già dalla scorsa estate sono state colpite vie di comunicazione, basi militari, depositi di carburante.

Nonostante le accuse dirette di Mosca, Kiev non si è mai esposta chiaramente, lasciando aperta la possibilità che a condurre questo tipo di attacchi possano essere stati, anche, gruppi interni alla Russia, cellule antiputiniane indipendenti e non per forza gestite dal lato ucraino. Il capo dell’intelligence militare di Kiev, il generale Kirilo Budanov, si è espresso a corrente alternata e in maniera criptica su presunti collegamenti tra i servizi di Kiev e sabotatori residenti in Russia.

Le incursioni

È certo in ogni caso che le incursioni dirette sul territorio russo da parte di gruppi paramilitari russi e polacchi avvenute negli scorsi mesi negli oblast di Belgorod e Bryansk sono avvenuti con la regia ucraina, per ammissione degli stessi attori in campo. Si è trattato di operazioni che da un lato hanno dimostrato la permeabilità del confine russo e la vulnerabilità di Mosca, dall’altro hanno confermato la cooperazione tra le forze ufficiali di Kiev e gruppi neonazisti come il Corpo dei volontari russi guidato da Denis Nikitin, noto anche alle cronache svizzere.

I sabotaggi

Gli episodi del ponte di Crimea, colpito la prima volta nell’ottobre del 2022, rientrano nella categoria delle operazioni miste, con la dinamica in parte rimasta nell’oscurità. Se lo scorso anno è stato probabilmente un camion-bomba a danneggiare l’infrastruttura che collega la Crimea con la terraferma russa, questa volta la dinamica è ancora da chiarire. Possibile l’utilizzo di droni, aerei o marini, gestiti a distanza o da un commando in loco.

Mosca ha in ogni caso accusato Stati Uniti e Gran Bretagna di aver fornito sostegno a Kiev per l’operazione. Il più grande sabotaggio avvenuto per mano ucraina, a detta degli stessi Stati Uniti, è stato quello del Nordstream, il gasdotto sotto il Mar Baltico fatto saltare da un commando pro-ucraino nel 2022. La vicenda è rimasta molto opaca, le indagini ufficiali sono ancora in corso e sia dalla Germania che dalla Scandinavia puntano verso l’Ucraina.

Gli attentati

Sono stati tre gli attentati a personalità russe con la regia dell’intelligence di Kiev, confermata sempre pubblicamente dagli Stati Uniti, almeno in un caso. Nell’agosto del 2022 è saltata su un’autobomba a Mosca Daria Dugina, figlia del filosofo ultranazionalista Alexander; a San Pietroburgo un pacco regalo imbottito di esplosivo ha ucciso il blogger Vladlen Tatarsky nell’aprile di quest’anno; lo scrittore Zakhar Prilepin è rimasto ferito a Nizhny Novgorod nell’esplosione della sua auto in cui è morto il suo autista. Negli scorsi giorni, Mosca ha annunciato di aver sventato attentati a due giornaliste filoputiniane, Kiev ha smentito ogni coinvolgimento.

Bombardato ponte di Crimea, accordo sul grano sospeso

Telegiornale 17.07.2023, 12:30

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