Le discussioni per un cessate il fuoco in Libano avanzano in modo significativo e l’intesa è vicina, secondo quanto hanno comunicato lunedì Francia e Stati Uniti. Secondo fonti libanesi Emmanuel Macron e Joe Biden prevedono di annunciare la tregua entro 36 ore e stando a fonti israeliane il Gabinetto di sicurezza dello Stato ebraico intende riunirsi martedì sera per dare il proprio via libera.
Per i contenuti, bisogna affidarsi per il momento a rivelazioni di stampa. Per il sito d’informazione statunitense Axios, l’accordo si basa su un progetto di Washington che prevede 60 giorni per il ritiro dal sud del Libano dell’esercito israeliano e di Hezbollah e per lo schieramento delle forze armate libanesi, attuando così di fatto i contenuti della risoluzione dell’ONU 1701, risalente alla fine del conflitto del 2006. Il testo prevede che solo l’esercito di Beirut e i caschi blu delle Nazioni Unite possano essere presenti nella fascia alla frontiera fra i due Paesi.
Manca l’ultimo passo, che non tutti sembrano disposti a fare: il ministro israeliano della sicurezza nazionale, l’estremista di destra Itamar Ben Gvir, ha dichiarato che il cessate il fuoco sarebbe “un grave errore”. L’ambasciatore dello Stato ebraico all’ONU ha aggiunto che il suo Paese si riserverebbe comunque il diritto di continuare a colpire il movimento sciita.
Intanto gli attacchi israeliani proseguono e lunedì hanno causato 31 morti in Libano. Tel Aviv sostiene di aver colpito 25 obiettivi militari, mentre sul fronte opposto Hezbollah ha lanciato una cinquantina di proiettili sul nord di Israele. Secondo il Ministero della sanità libanese, dall’ottobre 2023 sono state uccise nel Paese 3’768 persone, la maggior parte delle quali dallo scorso settembre. Israele ha nel contempo perso 87 militari. Sono stati inoltre uccisi 47 civili.
Libano, nuovo scambio di colpi
Telegiornale 25.11.2024, 12:30