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La vendetta iraniana “a tempo debito”

Le Guardie della rivoluzione accusano anche gli Stati Uniti per l’uccisione di Ismail Haniyeh e smentiscono la tesi della bomba: il capo di Hamas ucciso da un proiettile a corta gittata

  • 3 agosto, 16:17
  • 3 agosto, 17:21
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Houthi yemeniti con i ritratti dei due leader uccisi nel giro di due giorni a fine luglio: Ismail Haniyeh di Hamas e Fuad Shukr di Hezbollah

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Di: AFP/Reuters/pon

La vendetta dell’Iran per l’assassinio del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh sarà “severa” e si consumerà nei “tempi, nei luoghi e nei modi appropriati”. L’avvertimento è arrivato dalle Guardie della rivoluzione in una nota di sabato, un messaggio diretto al “regime terrorista sionista”. I Pasdaran sono tornati a puntare il dito anche sugli Stati Uniti: hanno assistito Israele nell’organizzazione dell’assassinio, accusano. Lo Stato ebraico non ha finora rivendicato l’accaduto.

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Teheran smentisce anche la ricostruzione del New York Times riguardo alle modalità dell’operazione. Haniyeh, sepolto venerdì in Qatar dove viveva, sarebbe stato ucciso con un proiettile a corto raggio con una testata da sette chili, lanciata dall’esterno, e non con una bomba piazzata già mesi fa nella residenza dove soggiornava il 61enne responsabile di Hamas, giunto in Iran per partecipare all’insediamento del nuovo presidente iraniano Massud Pezeshkian.

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L’uccisione alimenta i timori di una escalation nel conflitto mediorientale, fra Israele da una parte, l’Iran e i movimenti da esso sostenuti dall’altra: oltre ad Hamas - che ha perso altri cinque militanti in un raid su Tulkarem sabato mattina - anche Hezbollah in Libano, i cui capi sono pure stati presi di mira nelle ultime settimane. Ultimo fra tutti Fuad Shukr, a fine luglio. Gli Stati Uniti hanno già annunciato che rafforzeranno la loro presenza militare nella regione a fianco del loro storico alleato e chiesto ai propri cittadini di “lasciare il Libano con qualsiasi biglietto aereo disponibile”.

Diverse compagnie, fra cui la Swiss, hanno deciso negli ultimi giorni di interrompere i voli da e per Beirut e Tel Aviv. Il Dipartimento federale degli affari esteri, dal canto suo, sconsiglia di recarsi in Iran e in Israele.

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