È ormai alta tensione al confine fra Messico e Stati Uniti. Alcune centinaia di persone, provenienti dalla carovana di migranti centroamericani in marcia verso gli USA, hanno tentato di varcare il confine fra Tijuana e San Diego e sono stati respinti dagli agenti nordamericani che, in tenuta antisommossa, hanno sparato lacrimogeni sulla folla, composta anche da donne e bambini.
Secondo quanto riportato dalla CNN, nessuno sarebbe riuscito ad attraversare il confine.
La situazione è peggiorata nel giro di poche ore: tutto era iniziato con una manifestazione pacifica, dove sono stati urlati slogan come: ''non siamo criminali! Siamo lavoratori". In seguito - secondo le ricostruzioni iniziali - ci sarebbe stato un tentato assalto per cercare di varcare il confine, forzando così l'ingresso negli Stati Uniti. Immediata la reazione dei nordamericani che hanno chiuso per diverse ore tutti gli ingressi di veicoli e pedoni.
Una reazione che appare in linea con la minaccia ventilata più volte dal presidente statunitense Donald Trump di chiudere il confine in caso di necessità, e che arriva dopo la smentita di un accordo fra i due paesi sui migranti.
L'incidente di Tijuana, la città di confine che ha dichiarato l'emergenza umanitaria per i migranti e chiesto aiuto all'ONU, potrebbe rafforzare la linea dura dell'amministrazione di Washington nella richiesta al Congresso di fondi per la realizzazione del muro con il Messico.
Intanto gli Stati Uniti, dopo la contestazione a Tijuana, hanno installato una nuova barriera mobile al varco di San Ysidro: una mossa che rischia di complicare la vita alle migliaia di messicani che ogni giorno passano la frontiera per andare a lavorare negli Stati Uniti, alimentando così ulteriormente la protesta contro i nuovi arrivati dal sud.
ATS/M. Ang.