"Un'invasione": si è espresso così mercoledì sera il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un'intervista alla ABC, dipingendo la carovana di immigrati partita dall'Honduras e in marcia verso il confine tra Messico e Stati Uniti.
"Per questo dobbiamo avere un muro di persone che li fermi”, ha spiegato motivando la sua intenzione di inviare alla frontiera sud degli USA fino a 15'000 soldati, più di quanti ce ne sono in Afghanistan. Un messaggio che ha chiaramente un obiettivo elettorale, a meno di una settimana del voto di midterm per il rinnovo della Camera, di un terzo del Senato e di 36 Governatori il prossimo 6 novembre.
Il presidente sta cercando di attirare l’attenzione del suo elettorato sulla carovana, criticando i numeri apparsi sui media: "Ci sono carovane in arrivo molto più grandi di quanto viene detto. Io sono molto bravo a stimare l'entità di una folla - ha aggiunto - e vi posso dire che la carovana in arrivo sembra molto più grande di quanto la gente pensi".
La carovana è ferma in Messico a circa 1'500 chilometri dal confine con gli USA
Il capo della Casa Bianca pochi giorni fa aveva preannunciato l’invio di oltre 5'000 soldati e ieri ha rincarato la dose. Il gruppo di richiedenti asilo centroamericani, formato da almeno 3'500 persone si trova tuttora in Messico, a oltre 1'500 chilometri dalla frontiera con gli Stati Uniti. Potrebbe impiegare ancora settimane prima di raggiungere il confine.
Nei giorni scorsi, alcune teorie cospirazioniste sulla carovana di migranti, rilanciate anche dallo stesso Trump, sono state riprese da Robert Bowers, incriminato ieri con 44 capi d’accusa per aver ucciso sabato scorso 11 persone nella sinagoga di Pittsburgh.
RG-EB/ATS/ludoC