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Midterm, elezioni ad alta tensione

Il 6 novembre, a due anni dall'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, l'America torna al voto più divisa che mai

  • 1 novembre 2018, 08:50
  • Ieri, 23:54
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Midterm in un paese diviso

RSI/Riccardo Ferraris 01.11.2018, 08:00

  • ©Riccardo Ferraris

Il 24 ottobre scorso - a dirlo il New York Times - negli Stati Uniti erano già 7 milioni i cittadini che avevano espresso il loro voto in vista delle elezioni di "midterm" (le elezioni di metà legislatura) in agenda il 6 novembre. Numeri record secondo il quotidiano che portano a stimare un'affluenza finale del 48% degli aventi diritto, un dato che non si registra dal 1966.

Due anni fa, al termine di una campagna elettorale infuocata, a risultare eletto presidente degli USA fu Donald Trump.

Ora, dopo due anni dall'inizio del proprio mandato, Donald Trump si trova per la prima volta a dover fare i conti con i cittadini americani che sono chiamati alle urne per eleggere i 435 membri della Camera dei Rappresentanti e un terzo dei 100 membri del Senato. Gli USA, oggi come non mai, sono divisi e polarizzati. Inoltre non va dimenticato che le elezioni di Midterm riguardano anche i governatori di trentasei dei cinquanta Stati membri dell'Unione. Tra questi anche la California, che da sola rappresenta la quinta economia al mondo, uno Stato che vedrà la sfida tra il Repubblicano John Cox e il Democratico Gavin Newsom. I bookmaker danno leggermente in vantaggio Newsom, ma considerano anche l'ampia tendenza all'astensionismo spinto negli ultimi anni dal movimento indipendentista di YesCalifornia, la petizione pubblica con la quale si vuole presentare una richiesta ufficiale di secessione del Golden State entro il 2020.

Noi, a partire da oggi, cerchiamo di proporvi - in modalità web - una sorta di check-up della società americana due anni dopo l'insediamento di Donald Trump. Partiamo dalle Donne del Movimento “March for Women” che, hanno visto crescere il numero dei loro aderenti e sostenitori.

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America al voto (1) Le donne

RSI Info 30.10.2018, 12:26

Poi, sempre con Riccardo Ferraris, domani - 2 novembre - sentiremo le ragioni dei Repubblicani che sostengono Trump. Il parere degli indipendentisti californiani sarà il tema di sabato 3 novembre mentre i lavoratori del sistema sanitario americano prenderanno la parola domenica 4. Il terzo polo - ovvero il partito liberale americano - sarà di scena lunedì 5, mentre martedì 6 novembre - giorno delle elezioni - conosceremo il movimento dei "Cristiani contro Trump".

Completano l'offerta i reportage di Emiliano Bos e Andrea Vosti, corrispondenti RSI negli USA.

Dalla radio:

Dalla televisione:

Red. MM

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